Venezia diventa un laboratorio vivente, con installazioni e prototipi sparsi per la città. La Biennale rinnova inoltre il suo impegno per la neutralità carbonica, promuovendo un’economia circolare e soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali
Da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre, diffusa fra le storiche location veneziane come i Giardini, l’Arsenale e Forte Marghera, partirà la 19° Mostra Internazionale di Architettura, organizzata dalla Biennale di Venezia e a cura di Carlo Ratti. Il titolo della Mostra Internazionale di Architettura è Intelligens. Natural. Artificial. Collective.
Quest’anno ci sono la crisi climatica, l’adattamento umano e l’ambiente in generale al centro dell’attenzione della Mostra, che non si pone come una mera “esibizione” ma come polo laboratoriale e fucina di idee per il futuro. “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.” esplora l’interazione tra intelligenza naturale, artificiale e collettiva per immaginare nuovi modelli di adattamento al cambiamento climatico.
Biennale come laboratorio attivo
«L’architettura ha sempre risposto alle condizioni climatiche, ma oggi dobbiamo andare oltre la mitigazione e abbracciare l’adattamento» spiega il curatore Ratti. Le temperature record del 2024, le catastrofi naturali sempre più frequenti e il superamento del limite di +1,5°C impongono una trasformazione radicale del modo di progettare. «L’architettura deve diventare flessibile e dinamica, proprio come il mondo per cui sta progettando».
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Questa edizione della Biennale non si limita a una riflessione teorica, ma si traduce in un laboratorio attivo: 750 partecipanti, tra architetti, scienziati, filosofi e artisti, proporranno soluzioni concrete per un futuro sostenibile. Inoltre, la Mostra Internazionale di Architettura prosegue nel suo impegno per la neutralità carbonica, rinnovando la certificazione per il 2025 e promuovendo un modello di economia circolare, con il supporto della Ellen MacArthur Foundation.
Venezia, città fragile e simbolica, diventa essa stessa parte della Mostra Internazionale di Architettura: installazioni, prototipi ed esperimenti saranno disseminati tra Giardini, Arsenale e altri quartieri, trasformando la laguna in un laboratorio vivente di resilienza urbana. L’architettura non è più solo un’arte del costruire, ma un atto di responsabilità collettiva.
La 19° Mostra Internazionale di Architettura
66 partecipazioni nazionali organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (26), all’Arsenale (25) e nel centro storico di Venezia (15). Le nuove partecipazioni sono 4: Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Qatar, Togo. Il Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Guendalina Salimei con il progetto TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare.
Il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione
della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, avrà luogo quest’anno nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice (Fondamenta S. Gioacchin, Castello 450). La mostra ha come titolo “Opera aperta” ed è a cura di Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti.
Il Comune di Venezia partecipa con lo storico Padiglione Venezia ai Giardini, con l’allestimento
della mostra dal titolo Biblioteche. Costruendo l’intelligenza veneziana. Il Padiglione cittadino avrà una
sua emanazione in altri spazi istituzionali e nelle sedi dell’Università Iuav di Venezia, parte integrante della Mostra Internazionale di Architettura.
Le Corderie
“Le Corderie si aprono con un dato crudo: mentre le temperature globali aumentano, la popolazione mondiale diminuisce. È questa la realtà che gli architetti devono affrontare nell’età dell’adattamento. Partendo da qui – spiega Ratti – i visitatori attraverseranno tre mondi tematici: Natural Intelligence, Artificial Intelligence e Collective Intelligence. La Mostra Internazionale di Architettura culmina quindi nella sezione Out con una domanda: possiamo guardare allo spazio come una soluzione alle crisi che affrontiamo sulla Terra? La nostra risposta è no: l’esplorazione dello spazio non è una via di fuga, ma un mezzo per migliorare la vita qui, nell’unica casa che conosciamo” strati digitali amplificano ed espandono le conversazioni, aggiungendo una nuova dimensione
alla Mostra Internazionale di Architettura”
La Mostra Internazionale di Architettura per il contrasto al cambiamento climatico
Dal 2021 La Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale. Dal 2022 ottiene la certificazione di neutralità carbonica secondo lo standard PAS 2060 per tutte le proprie manifestazioni svolte durante l’anno, grazie a una raccolta dati sulla causa delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni stesse e all’adozione di misure conseguenti. rigenerando i sistemi naturali, dimostrando così che l’architettura e l’ambiente costruito possono
coesistere in armonia con il nostro pianeta