Il Palio di Siena si conferma una manifestazione pericolosa che mette in secondo piano i diritti degli animali. Questo è il punto di vista dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dopo la gara del 2 luglio. Gara partita senza due cavalli infortunati durante le prove e il grave stress subito dagli altri dopo ben cinque false partenze. Il tutto in una pista che mette a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini (uno di questi ultimi è finito in ospedale dopo essere stato disarcionato).
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Il commento dell’Oipa
«Abbiamo letto dichiarazioni paradossali del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, che ha affermato di aver fatto ritirare i due cavalli infortunati per la “salvaguardia e la tutela degli equini”, a suo avviso “tema centrale”». È il commento del presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto sul Palio di Siena. «Se così fosse, dovrebbe abolire la competizione, che ha visto negli anni decine di cavalli morti e infortunati.
Ricordiamo da ultimo Raol, il cavallo abbattuto nel 2018 dopo essersi rotto una zampa, diventato il simbolo delle vittime del Palio di Siena. Questi tornei sono competizioni anacronistiche spesso fatali per gli animali. Per questo motivo, da sempre, ne auspichiamo l’abolizione. La tradizione non vale la vita di un essere senziente».
Che cos’è il Palio di Siena
Il Palio di Siena è una competizione fra le Contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale.
La “carriera”, come tradizionalmente si chiama la corsa, si svolge normalmente due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nel calendario antico, e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.
In occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio: il centenario dell’Unità d’Italia), la comunità senese può decidere di effettuare un “Palio straordinario”.
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