Un indagine recente non solo conferma il legame del tutto speciale tra i cani e gli umani, ma spiega anche la specificità delle reazioni dei primi. Rispetto, per esempio, ai gatti infatti, un cane sa rispondere alla voce del suo padrone eseguendone gli ordini, cosa che un gatto non farebbe mai. Pubblicato su ‘NeuroImage’, lo studio ha scoperto come il cervello canino reagisca al padrone esattamente come un bambino alla madre.
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Questo succede perché nel cervello dei cani, sottoposti a esperimento analogo a quello per i bebè dell’uomo, si attivano meccanismi simili. La risonanza magnetica, infatti, ha registrato maggiori attività nella parte del cervello che è il centro della ricompensa. La medesima area è responsabile delle sensazioni di piacere.
Quando il padrone si rivolge, dunque, al suo amico a quattro zampe, quell’area si attiva in maniera più consistente di quando a parlare è un estraneo. Ne deriva, quindi, che il nostro cane si sente più felice al solo suono della nostra voce, indipendentemente da ciò che gli diciamo. Una reazione che scatta anche senza che ci veda. E secondo un ulteriore approfondimento, la relazione tra cane e padrone avrebbe benefici sulla salute dell’animale a maggior ragione quando in condizioni fragili.
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Articolo di Paola M. Farina
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