Il pica dell’altopiano si ingegna come può per sopravvivere
Per evitare le temperature rigide e la mancanza di cibo causate dal clima più freddo, alcuni animali migrano. Altri vanno in letargo. Ma i pica dell’altopiano Qinghai-Tibetano nella Cina nordoccidentale non fanno né l’una né l’altra cosa. Stiamo parlando di mammiferi di dimensioni ridotte, simili a roditori che sembrano un incrocio tra un porcellino d’India e un coniglio.
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Per tanto tempo è stato un mistero come il pica dell’altopiano riuscisse a sopravvivere nelle steppe aride e battute dal vento, dove fa molto freddo e le piante avvizziscono in inverno. A differenza di altri animali da clima freddo, i pica non possono fare affidamento sul grasso, sull’aumento di peso invernale o sul sonno durante i mesi freddi.
Ma come riporta Nationalgeographic.com, dopo 13 anni di ricerca gli scienziati affermano di aver scoperto il trucchetto che questi animali usano: rallentano il loro metabolismo e integrano la loro solita dieta di piante con escrementi di yak, che contengono preziose sostanze nutritive non digerite.
Si tratta di un comportamento piuttosto raro tra i vertebrati, e si chiama coprofagia interspecifica.