La lotta contro il bracconaggio che mette in pericolo la sopravvivenza dei rinoceronti in Sudafrica potrebbe avere presto una nuova arma. I ricercatori, infatti, come riporta Lastampa.it, stanno lavorando a un metodo che prevede l’utilizzo di marcatori radioattivi per rendere i corni oggetto di contrabbando rilevabili nei porti di ingresso globali e meno desiderabili per gli acquirenti.
Lo studio, frutto della collaborazione tra l’Università di Witwatersrand e un team globale di scienziati e finanziato dall’agenzia nucleare russa Rosatom, ancora non sta utilizzando materiale radioattivo sugli animali, presto però spera di poterne dimostrare la sicurezza: “Sono in corso gli studi soprattutto per individuare la quantità adeguata di materiale radioattivo che non danneggi l’animale” ha spiegato James Larkin, direttore dell’unità di fisica delle radiazioni e della salute presso l’Università di Witwatersrand a Johannesburg.