Chi è attento all’alimentazione e si interessa della presenza dei pesticidi sulla propria tavola probabilmente già sa di cosa stiamo parlando: ogni anno la rete di attivisti americani Environmental Working Group pubblica la sua “sporca dozzina”, la classifica dei 12 ortaggi (frutta e verdura) più contaminati dai pesticidi in assoluto.
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La lista nera pubblicata da Environmental Working Group è stata realizzata sulla base dei dati forniti dal Dipartimento dell’agricoltura e dalla Food and Drug Administration statunitensi, ma ci sono punti di contatto non trascurabili con la ricerca-report “Stop Pesticidi”, condotta da Legambiente in collaborazione con Alce Nero.
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La sporca dozzina americana è così composta:
- Fragole
- Spinaci
- Cavolo riccio e cavolo nero
- Nettarine
- Mele
- Uva
- Peperoni e peperoncino
- Ciliegie
- Pesche
- Pere
- Sedano
- Pomodori
La classifica italiana vede invece in testa l’uva da tavola, con le fragole al terzo posto, le pere al secondo e di seguito pesche, agrumi, piccoli frutti e frutta esotica. I pomodori, che nella sporca dozzina sono 12°, sono stati attenzionati anche da Legambiente, che nel report scrive che “circa il 60,20% dei pomodori analizzati presentava almeno un tipo di residuo, annoverando circa 34 tipologie di fitofarmaci differenti tra cui azoxystrobin (10,67%), dimethomorph (9,33%), boscalid (8,00%) e ametocradin (6,67%), e una quantità di multiresiduo superiore al monoresiduo (38,78% vs 21,43%), contando fino ad un massimo di 6 residui differenti nello stesso campione”