Forse non se ne sente parlare molto spesso, ma il radon è un gas che dovremmo conoscere. Si tratta di un gas incolore, inodore e radioattivo che, durante il suo decadimento, può generare delle particelle che si “attaccano” ai polmoni. Il radon in ambiente domestico è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo del tabacco.
Come riporta il sito Geopop.it, il radon è naturalmente presente in alcune tipologie di suolo vulcanico o all’interno di alcuni materiali da costruzione quali tufi, pozzolane e graniti.
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La pericolosità del radon
A dirla tutta il radon di per sé non è così pericoloso per la nostra salute. Il vero problema sono gli atomi che si formano dal suo decadimento. Queste particelle sono estremamente più reattive e riescono ad entrare nel nostro organismo legandosi a particelle di polvere, fumo e vapore acqueo. Dopo aver raggiunto i polmoni queste particelle figlie si “attaccano” ai tessuti e in pochi minuti emettono particelle alfa. Esse sono in grado di danneggiare le cellule polmonari in modo irreversibile.
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Dove si trova e come difendersi
Dal momento che la principale fonte di radon è il suolo, i locali seminterrati sono in genere più a rischio rispetto ai locali più alti. Il radon, inoltre, è più denso dell’aria e quindi tende ad accumularsi in ambienti chiusi, specialmente se con uno scarso ricircolo dell’aria.
Come proteggersi allora dal radon? Banalmente facendo cambiare aria ai locali o inducendo artificialmente un aumento di pressione. In Italia le aree con la concentrazione maggiore di radon sono la Lombardia assieme al Friuli e il Lazio insieme a Campania e Abruzzo. Come mai? La concentrazione di radon nelle abitazioni dipende più che altro dal tipo di substrato sul quale sono state costruite le abitazioni. Nel caso dell’Italia settentrionale queste concentrazioni sono legate alle litologie presenti lungo la catena alpina. Ecco perché i valori più alti si registrano nelle zone montane.
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