Dopo il viaggetto nello spazio di Jeff Bazos, il fondatore di Amazon, è naturale chiedersi quanto siano inquinanti questi viaggi spaziali che hanno visto tra i recenti protagonisti anche Richard Branson e Yusaku Maezawa, il miliardario giapponese che nel 2023 dovrebbe fare un giretto intorno alla Luna.
Il turismo spaziale infatti ha i suoi costi ambientali. Finché lo si fa per la ricerca ha senso, ma in questo caso siamo di fronte a un’agenzia viaggi di lusso un po’ fine a se stessa. Sì, perché la promessa che questa pratica possa essere aperta a tutti è una bugia bella e buona visti i prezzi esorbitanti richiesti da questi viaggi, che per inciso durano solo pochi minuti.
Per volare, come riporta Mashable.com, i razzi bruciano una enorme quantità di propellente al momento del decollo e dell’atterraggio. Bruciare questi combustibili ha ovviamente un impatto sull’atmosfera terrestre.
A prescindere dal carburante usato, tutti i lanci emettono quantità importanti di calore che attivano l’azoto nell’atmosfera generando i pericolosi ossidi di azoto. Con la Terra nel bel mezzo di una crisi climatica, spedire miliardari nello spazio non è la cosa più eco-friendly da fare.