Noto anche come gas esilarante, il protossido di azoto è tra più temibili responsabili del surriscaldamento globale.
Il protossido di azoto, noto anche come gas esilarante, è tra le sostanze disperse nell’atmosfera con l’uso dei fertilizzanti. E non fa per niente ridere. Si tratta, infatti, di un potente gas serra che impatta in maniera importante sull’inquinamento ambientale. Questo gas va, quindi, a braccetto con la più nota anidride carbonica a cui, purtroppo, non ha niente da invidiare.
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Il suo utilizzo massivo come fertilizzante nelle attività agricole contribuisce fortemente alle emissioni globali. I numeri diffusi dall’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite) attribuiscono proprio ai fertilizzanti un’ampia responsabilità in termini di inquinamento. L’azoto, infatti, è molto importante per le piante e per questo viene prodotto anche chimicamente per essere somministrato in agricoltura.
Tuttavia, la stessa produzione sintetica consuma energia e rilascia CO2 e successivamente una parte dell’azoto finisce per essere dispersa nell’ambiente. Acqua e aria vengono, dunque, fortemente contaminate anche dal gas esilarante che rimane nell’atmosfera oltre un secolo. L’urgenza è quella di ridurre tale emissioni ricorrendo anche ad alternative meno impattanti e ugualmente efficaci. Per esempio, una risorsa naturale di azoto sono alcuni microorganismi che vivono nei suoli e che potrebbero essere impiegati al posto dei fertilizzanti chimici.
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Articolo di Paola M. Farina
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