Uno studio dalla Florida ha dimostrato l’elasticità delle zanzare ad affrontare gli sbalzi della temperatura. Ecco le conseguenze.
Secondo uno studio americano le zanzare potrebbero tormentarci per dodici mesi all’anno e non solo in estate. Arriva, infatti, dall’Università della Florida, una ricerca secondo la quale il cambiamento climatico in corso potrebbe rendere le zanzare attive anche nei mesi più freddi. Pubblicata sulla rivista specializzata Ecology, l’indagine sottolinea la relazione tra climate change e insetti nell’arco delle stagioni.
Le zanzare sono attive tutto l’anno nelle regioni tropicali e con l’aumento delle temperature questa abitudine è destinata a diffondersi. Se finora, infatti, la rigidità invernale ha costretto questa specie alla diapausa (una forma di letargo), l’allungamento delle estati potrebbe cambiare i ritmi. Oggetto dell’osservazione degli studiosi sono stati i comportamenti delle zanzare nella Florida centro-settentrionale. Qui la zona temperata sconfina nei climi subtropicali, habitat ideale per l’indagine in esame.
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Gli insetti hanno dimostrato una grande elasticità nell’adattamento alle temperature riuscendo così a sopravvivere in stagioni diverse. E riuscirebbero a sopportare i diversi sbalzi climatici di primavera e autunno adattandosi al calore in estate. Con gli autunni e gli inverni sempre più tiepidi con l’innalzamento della temperatura, le zanzare potrebbero dunque mantenere la loro attività anche in quelle stagioni.
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Articolo di Paola M. Farina
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