Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra: il tema scelto quest’anno è particolarmente impegnativo, come impegnativi sono i tempi che viviamo. “Restore our hearth”, ripristina la nostra terra, significa principalmente ridurre l’impatto umano, rimediare agli errori del passato e costruire un nuovo mondo.
Oggi l’uomo ha le capacità per farlo e il discorso non è più rinviabile: è importante quindi che una Giornata come quella del 22 aprile, al di là del suo valore simbolico, possa realmente spingere alla riflessione. Verte proprio su questi temi lo spot presentato da Legambiente, realizzato nell’ambito del progetto Metti in circolo il cambiamento e guidato dall’associazione di cooperazione internazionale LVIA.
Lo spot vuole promuovere uno stile di vita maggiormente sostenibile, invitando i cittadini a “diventare circolari” attraverso scelte di consumo rispettose dell’ambiente e delle risorse del Pianeta, perché la sostenibilità è un valore e i comportamenti circolari possono produrre ricchezza economica e sociale senza impoverire le risorse naturali.
Come suggeriscono le immagini del video, sono molti i settori in cui è possibile incidere con le nostre scelte. In tema di energia, per esempio, scegliendo le fonti rinnovabili, già ampiamente diffuse nel nostro Paese: sono 7.776 i comuni dove è installato almeno un impianto fotovoltaico, 7.223 quelli del solare termico, 1.489 quelli del mini idroelettrico e 1.049 quelli dell’eolico, 3.616 quelli delle bioenergiee594 quelli della geotermia. In Italia ci sono 778 mila impianti fotovoltaici, oltre 3.539 idroelettrici, 4.805 eolici, 2.808 a bioenergie, 15.365 geotermici tra alta e bassa entalpia,oltre a 4,4 milioni di metri quadri di impianti di solari termici e più di 66mila impianti a bioenergie termici.
Anche in tema di mobilità possiamo fare la nostra parte. Durante il periodo della pandemia è aumentato in tutto il mondo l’uso della bicicletta e l’Italia non ha fatto eccezione: secondo i dati di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori di Confindustria),nel mese di maggio 2020 l’incremento delle vendite di biciclette in Italia è stato del 60% in più rispetto al venduto nello stesso periodo dell’anno precedente. Un bel passo avanti per l’aria e il traffico nelle nostre città, ma molto si può ancora fare, visto che, per esempio, solo il 5,4% dei nuovi bus entrati in servizio nel 2019 sono a emissioni zero, pur essendo il nostro Paese uno dei maggiori acquirenti di autobus in Europa. Facciamoci sentire dalle Amministrazioni!
E al supermercato? Basta poco per fare la spesa giusta a beneficio della salute delle persone e del Pianeta: prediligiamo prodotti freschi, con pochi imballaggi, possibilmente a filiera corta, meglio se biologici. E compriamo solo il necessario. Secondo la Fao ogni anno oltre un terzo dei cibi prodotti nel mondo viene sprecato. Molti prodotti vengono abbandonati perché non conformi agli standard richiesti dal mercato, ma ogni famiglia italiana contribuisce a questo spreco di cibo per un totale di 12miliardi di euro all’anno, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Waste Watcher.
Nella scelta, inoltre, dobbiamo tenere sempre d’occhio la genuinità: solo l’1,2% dei prodotti alimentari analizzati nel 2019 risultava infatti fuorilegge per eccessiva concentrazione di pesticidi chimici o per la presenza di sostanze vietate in Europa, ma ben il 46,8% dei campioni analizzati, pur essendo “regolari” presentava comunque uno o più residui di pesticidi. Soprattutto tra la frutta, dove il multiresiduo può arrivare a 8 principi chimici diversi sullo stesso campione.
L’impatto sul Pianeta dipende moltissimo anche dai rifiuti che produciamo. Solo nel 2019 abbiamo prodotti 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, circa 500 chili a persona. Eppure anche in questo campo stiamo migliorando e sono ben 598 (51 in più dello scorso anno) i Comuni Rifiuti Free in Italia,quelli cioè, dove ogni cittadino produce al massimo 75 chili di residuo secco all’anno.
L’invito è quindi quello di promuovere e sostenere l’economia circolare che favorisce modelli di produzione e consumo ambientalmente sostenibili, basati sulla condivisione, il riutilizzo, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e dei prodotti estendendone il ciclo di vita e limitando la produzione dei rifiuti. Tanto più che l’Italia può vantare risultati eccezionali in questo campo con una percentuale di riciclo sulla totalità di rifiuti del 79%, il doppio rispetto alla media europea, e grazie a questo risparmia 63 milioni di tonnellate equivalenti di tonnellate di CO2 (Fondazione Symbola).
“L’assunzione di comportamenti responsabili e circolari non deve essere appannaggio di pochi, di coloro che hanno mezzi economici e conoscenze tecniche approfondite – ha concluso Nicoletta Gorgerino, Project manager di LVIA – ma deve essere un’opportunità per tutti, partendo dai più giovani e da coloro che si occupano di formazione: solo così si può arrivare ad un cambio di direzione, da lineare a circolare, dei meccanismi che guidano la crescita economica”.