Molti prodotti che usiamo ogni giorno danneggiano l’ambiente perché non li smaltiamo nel modo corretto
Probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma diversi prodotti che usiamo tutti i giorni se non vengono smaltiti nel modo corretto sono molto dannosi per l’ambiente, soprattutto per l’ecosistema marino. È il cosiddetto inquinamento delle falde acquifere, che non vengono danneggiate solo da pesticidi e agenti chimici riconducibili a industrie e settore agricolo. Anche noi ci mettiamo del nostro, con gli scarti domestici che, quando penetrano le falde acquifere, alterano la composizione dell’acqua.
Certo, l’ecosistema marino è in grado di autodepurarsi, ma non del tutto: concentrazioni troppo alte di agenti chimici o inquinanti rendono l’ambiente invivibile per flora e fauna marine. Pesci e alghe per colpa nostra si nutrono di composti chimici non biodegradabili, microplastiche, olii, grassi e saponi.
L’olio da cucina, ad esempio, provoca enormi danni all’ambiente se butatto nello scarico. Un litro può inquinare circa 1000 m2 di acqua formando una pellicola sottile sulla superficie dell’acqua e impedendo l’ossigenazione di flora e fauna marine. Come smaltirlo correttamente? Raccogliendolo in barattoli ermetici da consegnare alla più vicina isola ecologica o ai raccoglitori per olio esausto che si trovano davanti ai supermercati. L’olio alimentare è riciclabile al 100% e può quindi produrre biodiesel, bio-lubrificanti e altri prodotti a base di olio.
Che dire poi dei detersivi e del sapone per i piatti? La maggior parte di questi prodotti contiene tensioattivi, sostanze derivate dalla raffinazione del petrolio. Alcuni tensioattivi servono per creare la schiuma, e spesso sono anche nello shampoo: sono i famosi SLES e SLS. Purtroppo alterano l’ambiente in cui vengono rilasciati: danneggiano uova e organismi viventi e oltre certe concentrazioni possono anche uccidere flora e fauna. Per questo motivo dovremmo cercare di usare il meno possibile prodotti contenenti tensioattivi di origine chimica.
Pure la candeggina non scherza. Tossica per l’ambiente ma anche per l’uomo. È infatti estremamente aggressiva, lascia distruzione dietro di sé quando passa e forma composti che durano molto tempo. L’alternativa in questo caso è cercare di utilizzarla il meno possibile.