L’iniziativa, lanciata lo scorso ottobre a Fiumicino, mira a raccogliere rifiuti di plastica e riciclarli. Come sono fatte queste barriere e quali risultati sono stati ottenuti fino a oggi
Dopo il successo della barriera acchiappa plastica sul Tevere, Roma ha deciso di replicare, installandone una anche sul fiume Aniene, cosicché i rifiuti non arrivino dalla zona est.
L’iniziativa è stata lanciata lo scorso ottobre nella zona di Fiumicino, per raccogliere i rifiuti di plastica e riciclarli. E rientra nelle politiche della Regione Lazio per i Contratti di Fiume e nella Campagna #CDFLAZIOPLASTICFREE. All’avvio del progetto hanno contribuito il consorzio Corepla, Castalia, il Comune di Fiumicino, la capitaneria di Porto e le associazioni Mare Vivo e Legambiente.
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La barriera è posizionata poco prima della foce del fiume, coinvolgendo entrambe le rive. Dopo qualche giorno dalla sua installazione aveva già raccolto 4 metri cubi di immondizia. Dopo quattro mesi quasi 2mila chili.
Barriere acchiappa plastica: ecco come sono fatte
Come sono fatte queste barriere acchiappa plastica? Sono composte da tubi di polietilene capaci di intercettare i rifiuti galleggianti. Una volta individuati, li ammucchiano in una zona specifica dalla quale vengono poi raccolti con una barchetta. Il meccanismo riconosce la diversa galleggiabilità dei materiali. Così i detriti naturali (legno o canne) proseguono verso il mare, mentre quelli di derivazione umana restano incastrati.
Un esperimento ben riuscito che ora giunge alla “fase tre“, che prevede una barriera per 12 mesi. “I risultati particolarmente positivi e di particolare rilevanza soprattutto sotto il profilo ambientale registrati in questo periodo di sperimentazione, ci hanno convinto non solo a non interrompere l’intervento, ma scegliendo soluzioni tecniche ancora più efficienti e con metodologie ancora più innovative anche grazie all’esperienza fatta, abbiamo approvato un nuovo progetto per l’installazione, questa volta strutturale, di barriere acchiapparifiuti sul Tevere e sull’Aniene” – ha spiegato Cristiana Avenali, responsabile dei Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio.
Corepla ha già selezionato una parte dei 1.700 chili raccolti per realizzare nuovi oggetti (panchine, spartitraffico etc…). “In quattro mesi abbiamo raccolto circa 1.700 kg di rifiuti, e lunedì 30 marzo, cercando di superare tutte le difficoltà del momento, abbiamo dato l’avvio alla procedura, con la pubblicazione di un apposito avviso per manifestazione di interesse” – ha concluso la Avenali.