In queste settimane abbiamo sentito molto parlare delle temperature da record in Antartide, un fenomeno oggettivamente proccupante da ascrivere a quello ben più complesso e articolato dei cambiamenti climatici: contemporaneamente la neve, nelle foto che stanno circolando in queste ore sul web, appare di uno strano color rosso vermiglio. Come sono collegate le due cose?
Antartide, temperature record
Il 6 febbraio scorso le stazioni meterologiche in Antartide hanno rilevato la temperatura più calda mai riscontrata: 18,3 gradi. In Antartide è estate, ma in genere la temperatura estiva in questo continente si aggira intorno ai 10 gradi: al di là del sensazionalismo dei titoli sui giornali, e al netto delle considerazioni degli studiosi che precisano che un dato “fuori misura” non incide sulla media, è una situazione che va attentamente monitorata.
Il sito del Nasa Earth Observatory ha anche rilevato il diffuso scioglimento di ghiacciai vicini: dal 5 al 13 febbraio si sono registrate temperature fuori media stagionale, arrivate dopo due ondate di calore già registrate a novembre e a gennaio. Secondo la Nasa, 106 millimetri di neve su Eagle Island si sono sciolti tra il 6 e l’11 febbraio, cioè il 20% dell’accumulo di neve stagionale.
Neve rossa, perchè?
La neve rossa in Antartide non è un fenomeno nuovo: in realtà questo suggestivo cambiamento di colore si verifica tutti gli anni ed ha molto a che fare con la variazione della temperatura. La “watermelon snow”, è stato scoperto da poco, accelera infatti lo scioglimento dei ghiacchi e contribuisce ad un maggior assorbimento di calore, che comporta maggior perdita d’acqua.
La comparsa del rosso dipende da un’alga unicellulare, che attiva così la sua protezione contro i raggi ultravioletti del sole e non solo libera colore, ma assorbe anche più calore, inducendo lo scioglimento della neve. Un circolo vizioso dagli esiti nefasti.