Il Codacons scende in campo contro l’uso indiscriminato dei pesticidi, che rischiano di arrivare sulle nostre tavole direttamente dal banco ortofrutta. Ad essere messa sul banco degli imputati la mela, uno dei frutti più consumato in tutte le stagioni.
Recenti studi hanno dimostrato che sulle bucce delle mele in vendita nei supermercati italiani si trovano diversi pesticidi, più di 10. Anche se nessun pesticida, preso singolarmente, supera i limiti massimi previsti dalla legge, la presenza di molteplici sostanze chimiche può portare al fenomeno del cosiddetto multiresiduo.
Il multiresiduo si verifica quando i pesticidi lasciano su frutta e verdura una traccia singola, che però sommata alle altre può avere effetti collaterali additivi o addirittura sinergici a scapito del nostro organismo. Questo problema è stato fatto presente anche nel dossier Stop pesticidi di Legambiente, mentre viene ignorato dall’Unione Europea.
“Il fenomeno necessita di un deciso intervento del Ministero per le politiche agricole, che vada a normare tale aspetto, altrimenti sottovalutato -dichiara il Codacons in un nota- Presenteremo un esposto in Procura della Repubblica al fine che vengano accertate eventuali violazioni.”
Dal dossier Legambiente, presentato in febbraio, un dato confortante: il 60% della frutta e della verdura presente sulla nostra tavola è libero da residui. Per quanto riguarda il restante 40%, il problema riguarda in particolare la percentuale che viene considerata regolare nonostante i residui: il caso delle mele preso in esame dal Codacons vi rientra a pieno titolo.