Dal 1933, grazie ad una decisione presa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 22 marzo è la giornata dedicata all’acqua: lo scopo principale di questa celebrazione è ricordare all’opinione pubblica l’importanza di questo elemento naturale che non è inesauribile e sensibilizzare sulle politiche per preservarlo.
Come ormai tutti sanno, ci sono grosse porzioni del pianeta dove l’acqua è un bene raro e prezioso e dove la sua assenza significa condizioni di vita inaccettabili, servizi igienico-sanitari assenti, proliferazione di epidemie e alta mortalità infantile.
Durante questa giornata mondiale sono stati esposti i dati del Rapporto mondiale sullo sviluppo delle risorse idriche 2019 delle Nazioni Unite, al termine dei lavori della 40esima sessione dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
E’ stato ribadito che il diritto all’accesso all’acqua deve essere considerato universale ed inalienabile, non può essere revocato e non è soggetto all’approvazione degli Stati. Ancora nel 2015, oltre 2.1 miliardi di persone -il 29% della popolazione globale- non avevano ancora accesso ai servizi basilari di fornitura di acqua potabile gestiti in sicurezza.
L’approvvigionamento idrico deve essere considerato a tutti gli effetti uno strumento di inclusione sociale: accesso all’acqua significa salute e dignità, ma anche possibilità di andare a scuola e crearsi un futuro e soprattutto sancisce la fine delle discriminazioni di genere. Nell’Africa sub-sahariana le donne sono incaricate di reperire l’acqua potabile e questo sottrae tempo all’istruzione delle bambine e le rende più soggette a mettersi in pericolo di vita: in condizioni di assenza di servizi igienico-sanitari, fin da ragazzine le donne vengono allontanate dalla comunità nel periodo del ciclo mestruale, causando fenomeni di abbandono scolastico ma anche di emarginazione.
La domanda di acqua è in costante aumento, sia per la crescita della popolazione che per il cambiamento dei modelli di consumo e per via dello sviluppo socioeconomico. Dagli anni ’80 questa domanda è cresciuta dell’1% all’anno e nel 2050 avrà superato il 20-30 per cento dell’utilizzo attuale: una situazione di stress per le risorse idriche mondiali, che deve essere mitigato con provvedimenti a livello globale.
Ecco un vademecum per risparmiare acqua quotidianamente, modificando alcune nostre abitudini:
- Si alla doccia, no alla vasca
- Rubinetto chiuso quando ti lavi i denti e quando ti insaponi sotto la doccia
- Innaffiare le piante al tramonto (l’acqua non evapora)
- Lavatrice e lavastoviglie da usare a pieno carico
- Frutta e verdura da lavare in ammollo, no acqua corrente
- Scegliere di modulare lo scarico del wc secondo le esigenze
- Lavare auto e moto con la spugna e il secchio, non con il tubo
- Rubinetti sempre ben chiusi
- Acquistare un riduttore di flusso per il rubinetto, risparmio fino al 30%
- Riutilizzare l’acqua quando possibile (es: acqua delle verdure per annaffiare le piante)