L’iniziativa punta a diffondere modelli di rigenerazione e inclusione sociale, dentro e fuori dall’Italia. Ecco tutti i dettagli
RU:RBAN è il nuovo progetto di Roma Capitale che punta a diffondere anche all’estero una pratica green molto importante: quella degli orti urbani. Non solo. L’obiettivo è quello di favorire anche lo sviluppo di modelli di rigenerazione e inclusione sociale, dentro e fuori dall’Italia. A sostegno di questo progetto urbano sostenibile, il finanziamento di 600mila euro da parte della Cooperazione territoriale europea.
Si tratta, in realtà, della seconda fase del Programma europeo URBACT, già sperimentato con successo nell’ambito del “Progetto Sidigmed – Orti Urbani”. Dal 19 al 21 febbraio, sono state ospiti a Roma tutte le delegazioni delle città estere che hanno aderito a questa iniziativa: Vilnius (Lituania), La Coruña (Spagna), Caen (Francia), Cracovia (Polonia), Loures (Portogallo) e Salonicco (Grecia).
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Tre giorni di kick-off meeting, per confrontarsi su come portare i percorsi di riqualificazione integrata all’estero, parlandone con stakeholders e altri soggetti coinvolti nell’iniziativa, tra cui l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). In quest’ambito è stato anche sviluppato e applicato un programma formativo per la figura professionale del “gardeniser”, ossia lo sviluppatore di orti urbani.
“Per la seconda volta l’Europa ci promuove ‘resilient urban agriculture city’. Siamo orgogliosi di esportare all’estero le nostre buone pratiche di ecologia, inclusione sociale e valorizzazione del territorio. Roma ‘capitale europea degli orti urbani’: è un risultato eccellente, cui abbiamo lavorato con entusiasmo per il rilancio di spazi verdi ricavati su terreni incolti, abbandonati o confiscati alla mafia, in cui soggetti fragili, Associazioni e semplici cittadini gestiscono insieme pratiche ortali, a vantaggio di sviluppo territoriale e autoconsumo. Una sfida politica contro cementificazione e povertà urbana. Di più: il trasferimento dei nostri orti urbani in altri contesti geografici e socio-culturali, sarà un’ottima occasione per perfezionarli con nuovi spunti anche in termini di sviluppo della normativa riguardo l’uso dei beni comuni e i benefici relativi alla salute” ha dichiarato Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.
Orti urbani: cosa sono e perché sono importanti
Cosa sono gli orti urbani? Parliamo di spazi verdi di proprietà comunale, di dimensioni differenti. Il Comune assegna il controllo e la gestione di questi orti (per certo un periodo di tempo) ai singoli cittadini, che possono essere riuniti anche in associazioni.
Non è necessario essere professionisti. In questi spazi (che solitamente si trovano in periferia) i beneficiari sono soliti coltivare frutta, fiori e ortaggi. Si legge sul sito del Comune di Roma:
L’istituzione degli Orti Urbani rientra nella politica di promozione salvaguardia – attraverso la coltivazione ortofrutticola – del territorio comunale. In particolare delle aree periurbane ed extraurbane. Le aree che vengono concesse per la realizzazione di Orti Giardini Urbani vengono così preservati dal degrado, dall’abbandono, dagli usi impropri. E, allo stesso tempo, rivisitate e rivissute in un’ottica dinamica di appartenenza e tutela a 360°che consente ai cittadini di riappropriarsi del loro territorio.
Una pratica che non è nuova, come potrebbe sembrare, ma che può essere molto utile e importante soprattutto per le nuove generazioni. Un progetto, quello degli orti urbani, che punta a sensibilizzare i cittadini verso la costruzione di città più green e sostenibili. Per ritornare a un’agricoltura più sana e genuina, e perché no, senza pesticidi.