Proprio così, mangiare meno carne rossa farà bene a noi e, soprattutto, al pianeta. A riportarlo è un rapporto pubblicato dal World Economic Forum, nel quale sono spiegati i vantaggi di seguire un’alimentazione a base di proteine alternative.
Il report ha esaminato 13 fonti di proteine: carne di manzo, maiale e pollo; frutta e verdura come fagioli, proteine non animali trasformate come il tofu e altri prodotti (gli insetti).
Gli effetti che queste ‘alternative’ avranno, a seconda dei paesi, potranno essere positivi o negativi. Tuttavia, nel complesso, il Wef sostiene che l’aumento del consumo di proteine alternative offre dei miglioramenti per la salute.
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E, secondo i dati del report, eviterebbe milioni di decessi l’anno (soprattutto nei paesi più ricchi). Per fare un esempio: fagioli, micoproteine e piselli potrebbero favorire la riduzione dei tassi di mortalità fino al 7%.
Non solo, adottando un diverso piano di approvvigionamento di cibo, si potrebbero ridurre fortemente le emissioni di gas serra. L’allevamento del bestiame, infatti, sarebbe una grave minaccia per l’atmosfera terrestre. Oltre alle grandi quantità di gas metano a effetto serra prodotto dagli animali, c’è la perdita di foreste che assorbono carbonio e che sono abbattute per le aree di pascolo. Per non parlare della grande quantità di acqua per sostenere il bestiame che si risparmierebbe riducendone il consumo.
“Le prove sono chiare, il nostro sistema alimentare deve essere trasformato per il bene del nostro pianeta e per il futuro del genere umano” – ha dichiarato Marco Lambertini, capo del Wef International.
Mangiare meno carne rossa: i numeri del Rapporto
Nell’indagine pubblicata dal World Economic Forum si fa riferimento a una ricerca condotta dalla Oxford Martin School, secondo la quale ridurre il consumo di carne bovina porterebbe grandi benefici alla salute dell’uomo e all’ambiente.
Il Wef sostiene che si potrebbe evitare il 2,4% dei decessi a livello globale, se l’uomo si impegnasse a mangiare meno carne rossa. Una percentuale che sale al 5% nei paesi più ricchi. Non conosciamo il numero esatto delle persone che muoiono annualmente per motivi inerenti all’alimentazione basata sul consumo eccessivo di carne bovina, e nemmeno quali patologie comporti. Tuttavia il World Economic Forum sottolinea che la riduzione “potrebbe prevenire milioni di morti non necessarie all’anno”.
Non solo. La richiesta di carne continuerà a crescere, soprattutto tenendo in considerazione l’aumento demografico: basti pensare che la popolazione globale raggiungerà i 50 miliardi intorno al 2050. “Sarà impossibile soddisfare in modo sostenibile la futura domanda mondiale di carne” – ha commentato Dominic Waughray, direttore generale del Wef.