di Emanuele RizziLa battaglia per la presidenza dell’Assocalciatori è iniziata, e senza esclusione di colpi. Adesso grazie ad alcuni documenti in possesso dell’Adnkronos rischia di esplodere definitivamente proprio mentre la gestione dell’uscente Damiano Tommasi (non più ricandidabile) e del suo vice Umberto Calcagno (in pista per la successione) finisce sotto le bordate di uno scalpitante Marco Tardelli, icona del calcio italiano, campione del mondo del 1982 e lui stesso ufficialmente candidato alla Presidenza della Associazione Italiana Calciatori. Ed è proprio in questa veste che Tardelli – stando a quanto risulta all’Adnkronos – ha poi provveduto ad inoltrare via mail all’Aic e a tantissimi giocatori di Serie A, B e C già il 5 marzo scorso, nella sua duplice veste di associato al dipartimento Senior e di candidato alla Presidenza, ” la richiesta di poter entrare in possesso, al più presto, del nuovo bilancio di gestione 2019 unitamente alla possibilità di un incontro con i professionisti Aic incaricati di redigere i bilanci per avere un quadro più completo riferito all’esercizio 2018 e, in particolare, alcuni chiarimenti su voci di spesa di incerta comprensione”. Nella lettera l’ex centrocampista della Juventus ha inoltre richiesto “l’elenco di tutti i dipendenti e collaboratori con le relative funzioni essendo apparso il numero degli stessi eccessivo (circa 60)”.
Tra le “accuse” che muove Tardelli ci sono quelle legate ad una gestione a suo dire poco oculata, soprattutto sotto il punto di vista dei compensi, “in un momento, come questo, a causa del coronavirus, in cui da più parti giungono richieste di azioni di sacrificio e responsabilità”. Inoltre Tardelli chiede ai calciatori di unirsi nella “richiesta di risposte e chiarimenti, che sono prima di tutto necessari per la tua serenità e sicurezza nella difesa dei diritti acquisiti”. Lo statuto dell’associazione, in realtà, non parla di compensi, ma i vertici – secondo Tardelli – “lo percepiscono” lo stesso.
“Aic Service è di fatto la cassaforte di Aic – scrive ancora Tardelli nella nota inviata ai calciatori – Una società che è stata creata per gestire l’attività promo-pubblicitaria attinente l’utilizzazione del diritto di immagine dei calciatori professionisti e di gestione e sfruttamento del marchio Aic. Se nasce con questo scopo non si capisce perché Aic Service incassa solo una parte del contratto Panini che è gestito totalmente e “inspiegabilmente” dalla Lega di A, dopo una quarantennale gestione diretta di AIC. Contratto che per altro scadrà nel 2024. Quali sono stati i motivi per i quali si è deciso di far gestire il contratto alla lega di serie A?”, si chiede Tardelli che poi entra nel particolare della gestione: “Nel 2018 Aic Service Srl ha in cassa disponibilità liquide (depositi bancari) pari a 5,6 milioni di euro, erano 7,3 nel 2017. Per l’anno 2019 quale è la cifra in cassa disponibile? Come mai la disponibilità liquida è diminuita tra il 2017 e il 2018?”.
Ma c’è di più. Tardelli nel suo ragionamento ai calciatori snocciola nero su bianco tutta una serie di cifre sugli incassi di Aic Service , sulle imposte pagate, sui costi di gestione, costo del personale, e soprattutto si sofferma sui costi del Cda. “Dal bilancio 2018 risulta che il costo per il Consiglio di Amministrazione, composto da Presidente, 3 Amministratori Delegati e 4 Consiglieri è stato pari a euro 632.000, contro i 477.000 del 2017”. Tardelli chiede “di avere un dettaglio dei costi di gestione e degli oneri diversi e come sono distribuiti nominativamente i compensi annui del Consiglio di Amministrazione”. Inoltre Tardelli chiede di conoscere “il totale dei compensi percepiti e relativi benefit di cui beneficiano (auto, se ad uso aziendale e/o personale, utenze telefoniche, assicurazioni stipulate da Aic o personalmente..ect)” i vertici dell’Aic, dell’Aic Service, del cda del Fondo fine carriera allenatori e giocatori, di Sport Invest 2000 srl. Tardelli chiede “inoltre una lista delle persone impiegate, a vario titolo, nella sede di Vicenza. Per capire, se siano state assunte persone con vincoli di parentela o quant’altro, da Aic o da altre componenti a lei riconducibili”.