“Sappiamo con certezza che questo virus non scompare da qui a pochi giorni e dobbiamo abituarci a conviverci. Al di là dei diritti tv, dei valori economici, che esistono e sono importanti, quello che conta di più è far capire l’importanza del valore sociale del calcio. Se non si dovesse ripartire? Il rischio economico lo si sa, avremo dei danni gravi e irreparabili per centinaia di milioni. Il dpcm è illogico, perché un giocatore che appartiene ad uno sport individuale si può allenare nei centri sportivi e uno che appartiene agli sport di squadra non lo può fare. Troveremo Immobile e Dzeko ad allenarsi a Villa Borgese, Insigne sul Lungomare Caracciolo, è una cosa assurda”. Lo ha detto al Tg2 il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in merito alle nuove misure per gli atleti annunciate dal premier Giuseppe Conte in vista della la fase 2.
“Lotito vuole riprendere perché la Lazio è in lotta per lo scudetto? Al di là della nostra posizione in classifica, la mia posizione è sempre stata quella di evitare un danno grave e irreparabile al sistema, compresi i tifosi”, ha aggiunto.
“Le persone partecipano con passione, senso di attaccamento, abbattendo steccati di carattere sociale ed economico, per chi tifa c’è un principio di livellamento. I campionati italiani svolgono un ruolo sociale e va fatto capire, oltre a rientrare nella nostra storia. Rappresenta anche una forma di evasione delle persone costrette a stare in casa e private anche del calcio che vivono come parte integrante della loro vita”, ha anche detto Lotito. “La Lazio è pronta, è sempre stata pronta. Io avendo una cultura di carattere medico di studi fatti, ho sempre dedicato molto la mia attenzione alla tutela della salute. E’ chiaro che il campionato deve partire con assoluto rispetto di quelli che sono i protocolli che servono per limitare qualsiasi forma di contagio. Io ho migliaia di persone che lavorano negli ospedali, anche nei reparti Covid, e che non hanno avuto ad oggi contagi, proprio perché lavorano in sicurezza”, ha sottolineato il presidente della Lazio.
“La stessa apertura delle fabbriche può avvenire con dei protocolli sanitari specifici, cosa che è già avvenuta nel calcio perché degli esperti, rappresentanti dello Spallanzani, del Gemelli, hanno redatto un protocollo per prevenire certi fenomeni e per tutelare i giocatori. Se un giocatore si trova a casa ed esce a fare la spesa è più esposto ad un eventuale contagio rispetto ad un giocatore che svolge la propria attività all’interno di un centro sportivo, altamente specializzato e sorvegliato dal punto di vista sanitario con un protocollo specifico. Noi abbiamo previsto i tamponi, l’esame sierologico, la spirometria, l’elettrocardiogramma da sforzo perché questo virus può provocare altri effetti, sia a livello miocardico che polmonare e questi sono esami che servono a scongiurare e prevenire qualsiasi fenomeno. Quindi ritengo che ci siano tutte le condizioni, non degli interessi del calcio, ma per la passione degli italiani, per ripartire. Il calcio, quindi, siamo convinti, debba ripartire nel rispetto dei protocolli, consci dl fatto che non si possa ripartire con il pubblico ma riteniamo che a porte chiuse si possa fare”, ha concluso Lotito.