Comprare e vendere usato si conferma al quarto posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi degli italiani (49%), subito dopo la raccolta differenziata (95%), l’acquisto di lampadine a Led (77%) e di prodotti a km 0 (56%). E’ quanto rileva l’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Bva Doxa per Subito, piattaforma per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili.
In linea con quanto registrato lo scorso anno, continua a crescere l’importanza che viene data all’aspetto valoriale nella decisione di fare second hand, perché porta vantaggi non solo a livello personale, ma anche ambientale e sociale. L’economia dell’usato è quindi sempre di più una scelta sostenibile (44%), intelligente e attuale (40%), ma anche un modo per dare valore alle cose (37%).
Tra chi acquista scende leggermente la percentuale di chi fa second hand per risparmiare (59%), che rimane tuttavia rilevante, confermando la possibilità di fare un buon affare come condizione essenziale nella compravendita dell’usato.
Cresce la volontà di trovare pezzi unici o vintage (51%) e di contribuire all’abbattimento degli sprechi e al benessere ambientale attraverso il riutilizzo (48%), che insieme a chi lo considera un modo di intelligente di fare economia (39%), avvalora la tesi dell’economia dell’usato come un circolo virtuoso grazie al quale gli oggetti che hanno vissuto una prima vita, ne possono vivere una seconda, ma anche una terza o una quarta.
Il 33% di chi acquista usa l’oggetto e poi lo regala quando non serve più, il 19% lo colleziona e il 9% prova a rivenderlo. Tra le ragioni che spingono invece alla vendita, il primo driver resta sempre la voglia di decluttering e la necessità di liberarsi del superfluo (76%), mentre il 42% vende perché crede nel riuso ed è contro gli sprechi, il 37% per guadagnare e il 16% perché desidera reinvestire il guadagno per comprare oggetti nuovi o usati.
Esistono poi delle occasioni che favoriscono la vendita, come l’inutilizzo prolungato (73%), la voglia di r passare a un modello superiore (32%), cambiamenti di tipo famigliare (22%) oppure un trasloco (18%). Tendenze che vengono confermate anche dall’uso che viene fatto dei soldi guadagnati dalla vendita, che vengono per lo più conservati per l’economia di casa (47%) ma utilizzati anche per acquistare altri oggetti usati (20%) oppure nuovi (17%).