Coronavirus: Fieschi, ‘per ripartenza sostenibile ripensare a stili di vita’

“Ragioniamo sempre in termini di crescita e ci illudiamo di risolvere ogni problema con la tecnologia e la scienza, ma non ci stiamo interrogando veramente su quali bisogni si può permettere l’intera popolazione mondiale. L’unico modo di affrontare efficacemente la sfida di uno sviluppo sostenibile è di ripensare radicalmente gli stili di vita”. Maurizio Fieschi, fondatore e amministratore unico di Studio Fieschi, società di consulenza per la sostenibilità di prodotti, aziende e organizzazioni, condivide con l’Adnkronos le sue riflessioni su una ripartenza nel segno dello sviluppo sostenibile.  

In questi giorni “si parla di riaprire all’insegna della sostenibilità, ma è sempre e solo la lettura tecnologica che prevale in questi discorsi. La verità è che noi tutti abbiamo sempre interpretato la sostenibilità quasi solo in termini tecnologici”, osserva l’esperto sui temi della sostenibilità. 

Per Fieschi , “le conseguenze sono visibili in diversi settori”, dai trasporti (“fortunatamente oggi abbiamo automobili con emissioni di gran lunga inferiori rispetto al passato, ma al contempo ne abbiamo sempre di più e le utilizziamo più spesso”) al settore energetico (“il consumo di energia sta aumentando in tutto il mondo e questo non è sostenibile anche prevedendo un apporto massiccio delle rinnovabili”). Poi c’è “il problema enorme dell’aumento demografico che si intreccia al doveroso obiettivo dell’uscita dallo stato di povertà di una parte della popolazione mondiale”. 

“Questo sviluppo non può essere demandato esclusivamente al progresso tecnologico che resta comunque fondamentale, così come lo sono la raccolta differenziata, i mezzi ecologici e le fonti energetiche rinnovabili – prosegue – Non dobbiamo fare marcia indietro su questi fronti, ma dobbiamo realizzare che non saranno sufficienti se non facciamo scelte di vita e di struttura economica differenti e riflettiamo sulle attese e i bisogni delle persone”.  

Secondo Fieschi, “il vero sviluppo sostenibile deve prescindere dal modo in cui si realizzano tecnologicamente le azioni. Bisogna semmai ripensare le necessità che muovono quelle azioni”.