Per la maggioranza degli italiani la ripresa economica dalla pandemia di Covid-19 deve affrontare la crisi climatica. E’ quanto rileva l’indagine della Bei sul clima che misura gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini europei sui cambiamenti climatici nel contesto di un mondo in rapida evoluzione. La terza indagine della Bei sul Clima rivela come la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 influisca sul modo in cui i cittadini percepiscono l’emergenza climatica.
Dai risultati dell’indagine risulta in particolare che: per il 60% degli italiani la ripresa economica post-pandemica deve tenere conto dell’emergenza climatica. Il 68% afferma che la pandemia di Covid-19 è in primis la sfida maggiore che l’Italia deve affrontare. Il 92% sostiene che i cambiamenti climatici incidono sulla propria vita quotidiana (17% in più rispetto alla media europea del 75%). L’80% si dichiara a favore di misure governative più stringenti di contrasto ai cambiamenti climatici.
La crisi causata dal Covid-19 scompiglia l’ordine di importanza delle sfide. L’indagine di quest’anno rileva che oggi, al centro dell’attenzione degli italiani, vi è la crisi causata dal Covid-19 e le sue conseguenze economiche. La classifica delle preoccupazioni degli italiani vede, al primo posto, la pandemia (68%), seguita dalla disoccupazione (63%), dalla crisi finanziaria (47%) e dai cambiamenti climatici (32%, scesi di nove punti rispetto al 2019). La disoccupazione e la crisi finanziaria assillano di più gli italiani rispetto ad altri cittadini europei: la disoccupazione è una sfida per il 63% degli intervistati italiani rispetto al 41% degli europei.
La crisi finanziaria preoccupa il 47% degli intervistati rispetto al 37% degli europei. Per il 92% degli italiani, comunque, i cambiamenti climatici incidono nella vita quotidiana (una percentuale superiore del 17% rispetto alla media europea del 75%). Questa opinione sembra prevalere in particolare tra la popolazione femminile (94%) della fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni (97%).
Una comparazione globale: differenze tra le percezioni europee, americane e cinesi. La pandemia di Covid-19 ha modificato il modo in cui i cittadini di tutto il mondo percepiscono le sfide che i loro paesi devono affrontare. Il 73% degli americani e il 72% degli europei considerano adesso la crisi sanitaria la sfida maggiore che i loro paesi devono superare.
Solo per gli intervistati cinesi i cambiamenti climatici continuano ad essere la sfida maggiore, in assoluto, che il loro paese deve affrontare (61%), una percentuale che è lievemente superiore a quella di coloro che considerano la pandemia di Covid-19 la sfida maggiore (59%). Gli intervistati in tutto il mondo sono divisi se sostenere una ripresa verde o adottare le misure necessarie per tornare alla crescita economica prima possibile. Il 57% degli italiani propende per una ripresa economica post-pandemica che tenga conto dell’emergenza climatica.
Tra gli americani si nota una quasi sostanziale parità tra coloro che sostengono una ripresa verde (49%) e coloro che propendono per un ritorno a una crescita economica immediata (51%), mentre in Cina si contraddistinguono nettamente i cittadini che si schierano a favore di una ripresa verde (73%). Il 66% degli europei pensa che l’Unione europea sia in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. In raffronto, il 90% dei cittadini cinesi crede che la Cina sia nella posizione di punta, e il 49% degli americani attribuisce questo ruolo agli Stati Uniti.
La maggior parte degli italiani ritiene che l’azione per il clima sia essenziale per la ripresa economica post-pandemia di Covid-19. Prevalgono gli italiani che considerano che la ripresa economica post-pandemica debba tenere conto dell’emergenza climatica (60%). Essi ritengono che il loro governo dovrebbe promuovere una crescita a basso impatto di CO2 e resiliente sotto il profilo climatico. Si tratta di una percentuale di tre punti superiore alla media europea (57%). Il 40% degli intervistati italiani afferma che il loro governo dovrebbe usare qualsiasi mezzo per stimolare l’economia nell’interesse di una rapida crescita economica.
Gli italiani si aspettano che il loro paese si impegni di più nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’80% degli italiani, contro il 70% della media degli europei, è favorevole a misure governative più stringenti e correttive dei comportamenti individuali per contrastare i cambiamenti climatici. Solo il 35% degli italiani ritiene che il loro paese sia in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, una percentuale di sei punti inferiore alla media europea (41%).
Si tratta di un’affermazione condivisa solo dal 25 % degli intervistati di età compresa tra i 15 e i 29 anni, rispetto al 41% di coloro che appartengano alla fascia di età pari a, o superiore a, 65 anni. Viceversa, il 57% degli italiani crede che l’Ue europea svolga un ruolo di primo piano nella lotta contro i cambiamenti climatici, rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, una percentuale che si raffronta alla media europea del 66%.
Il 2020 è stato un anno molto difficile. Non c’è da stupirsi se la pandemia di Covid-19 sia ora la principale preoccupazione dei cittadini. Allo stesso tempo, gli italiani chiedono una ripresa economica verde. Si tratta di un segnale forte e di un invito ad agire per le istituzioni interessate. La Bei si impegna più che mai ad affrontare questa sfida nei prossimi anni” afferma Ambroise Fayolle, Vicepresidente della Bei.