Smartphone, lampadine, frullatori ma anche bici elettriche e chiavette Usb. Cosa fare quando dobbiamo buttarli via? La raccolta differenziata dei Raee, ovvero di tutti quei rifiuti da oggetti di uso quotidiano che per funzionare dipendono da corrente elettrica o batterie, segue regole precise e a fornirle è il consorzio Ecolamp in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2020.
Vademecum per la differenziata dei Raee. Per prima cosa non dobbiamo gettarli nel sacco nero insieme ai rifiuti indifferenziati e dobbiamo fare attenzione a non mescolarli con altri rifiuti, come la plastica o il vetro, evitando di dimenticarli in cantina o in un cassetto. Una volta messi da parte, abbiamo poi diverse possibilità per smaltirli correttamente: possiamo, infatti, conferirli nelle isole ecologiche comunali o consegnarli nei negozi che vendono prodotti elettrici o elettronici.
In questo secondo caso possiamo scegliere tra due modalità: ogni rifiuto può essere consegnato all’acquisto di un nuovo prodotto equivalente (1contro1), oppure possiamo portare il rifiuto, a patto che non superi i 25 cm di lunghezza, nei grandi punti vendita della distribuzione senza alcun obbligo di acquisto (1contro0).
Ridurre, riutilizzare, riciclare, diminuendo la quantità di rifiuti e contribuendo a trasformali in utili risorse: sono queste le parole chiave e gli obiettivi che il consorzio Ecolamp, specializzato nel riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee), condivide con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2020.
Nata nel 2009 nell’ambito del programma Life+ della Commissione europea, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti è un’iniziativa che promuove azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti, riguardanti in particolare le cosiddette “3R”: riduzione, riuso e riciclo. Il tema di quest’anno è “Rifiuti invisibili” e si riferisce a tutti quei rifiuti generati nel corso del processo di fabbricazione e durante l’intera vita dei prodotti.
Il consorzio Ecolamp, grazie alla terza R, quella del riciclo, contribuisce a ridurre l’impronta ambientale alla fine del ciclo di vita dei prodotti elettrici ed elettronici.
Attualmente in Italia la raccolta media pro capite dei Raee è di 5,68 chilogrammi per abitante con un tasso di raccolta pari al 45%. Tuttavia, il target è fissato al 65%. Secondo un report dell’Università delle Nazioni Unite, a livello globale, si stima che ogni anno si producano 53,6 milioni di tonnellate di Raee di cui solamente il 17,4% viene raccolto e smaltito adeguatamente. Il corretto trattamento di questi rifiuti contribuisce a rimettere in circolo materiali importanti, sfruttabili per nuove produzioni, risparmiando l’utilizzo di nuove materie prime.
Basti pensare, infatti, che il tasso di recupero, tra materie prime seconde ed energia, dei Raee gestiti da Ecolamp ad oggi supera il 95% e consente di rendere concreta un’economia di tipo circolare. Va, inoltre, considerato che, conferendo e trattando correttamente questi rifiuti, si garantisce lo smaltimento sicuro delle componenti inquinanti, non recuperabili, a ulteriore beneficio dell’ambiente.
“Grazie al riciclo e al trattamento dei Raee, consorzi come Ecolamp sono in grado di ridurre l’impronta ambientale alla fine del ciclo di vita dei prodotti elettrici ed elettronici – spiega Fabrizio D’Amico, direttore generale del consorzio Ecolamp – Prendersi la responsabilità dell’impatto dei propri consumi significa anche essere consapevoli dell’importanza di una corretta raccolta differenziata che consente di recuperare materia ed energia e di smaltire in sicurezza le sostanze inquinanti presso impianti specializzati”.