Clima: leopardo delle nevi, riscaldamento restringe sempre più il suo habitat

Un recente studio della Berkeley University, pubblicato sulla rivista Biological Conservation, ha stimato che entro il 2070 solo un terzo dell’areale del leopardo delle nevi potrebbe resistere agli effetti del riscaldamento globale. Le temperature sempre più calde provocano infatti l’innalzamento del limite superiore delle foreste, mettendo a rischio gli habitat aperti di alta montagna, regno di caccia del leopardo delle nevi.  

Questo fenomeno rischia anche di inasprire il conflitto con gli allevatori, che sono costretti a portare il bestiame a quote sempre più alte. La ricerca ipotizza per questi motivi un calo della popolazione del raro predatore dell’82% in Nepal e dell’85% in Bhutan nei prossimi decenni. A questo si aggiungono anche il bracconaggio e le uccisioni per ritorsione da parte di pastori: si stima che dal 2008 siano stati uccisi ogni anno tra i 221 e i 450 leopardi delle nevi, e che di questi il 55% venga ucciso per rappresaglia dovuta alla predazioni sul bestiame domestico. 

Il leopardo delle nevi (Panthera uncia) è una delle specie più rare e meno studiate al mondo, tanto che esistono stime rigorose della popolazione per meno del 3% dell’habitat complessivo.  

Questo felino abita paesaggi montani aspri e in alta quota, che vanno oltre i 3.000 metri di altitudine. Oggi sul pianeta restano appena 4.000 individui, distribuiti in un areale ridotto e frammentato tra le alte montagne di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakistan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. 

Il 23 ottobre è l’International Snow Leopard Day, la Giornata Internazionale del leopardo delle nevi, istituita nel 2014 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma di una specie iconica. Oggi questo felino è classificato come “Vulnerabile” nelle liste rosse dalle Iucn, in quanto gravemente minacciato dal deterioramento e dalla perdita del suo habitat, dal bracconaggio e dal conflitto con le comunità locali, che negli ultimi 20 anni hanno portato ad un declino del 20% della popolazione.  

Il cambiamento climatico, inoltre, influenzando negativamente gli ecosistemi d’alta quota, habitat d’elezione del leopardo delle nevi, sta aggravando queste minacce e potrebbe peggiorare una situazione già molto precaria. 

Per la salvaguardia di questo raro felino è necessario che lavorino insieme governi, associazioni ambientaliste e comunità locali. E occorre agire presto. Lo chiede il Wwf che si impegna a continuare a finanziare la ricerca, compreso l’uso di trappole fotografiche e radiocollari satellitari, necessari per raccogliere più dati possibili su questo sfuggente predatore e sui rischi che ne mettono a rischio la sopravvivenza. “Conservare il leopardo delle nevi – fa sapere il Wwf – significa proteggere l’intero ecosistema in cui vive ed in cui svolge l’insostituibile ruolo di equilibratore al vertice delle catene alimentari”.