L’arrivo del caldo anomalo di fine ottobre conferma un 2020 che si classifica fino ad ora come il secondo più bollente mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di oltre un grado (+1,09 gradi) più elevata della media storica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi dell’anno. Si accentua anche quest’anno, sottolinea la Coldiretti, la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni interi più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
Un processo che, sostiene la Coldiretti, ha cambiato nel tempo la distribuzione delle coltivazioni e le loro caratteristiche con l’ulivo, tipicamente mediterraneo, che in Italia si è spostato a ridosso delle Alpi mentre in Sicilia ed in Calabria sono arrivate le piante di avocado e di altri frutti esotici Made in Italy, mai viste prima lungo la Penisola.
E il vino italiano con il caldo, continua la Coldiretti, è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato quest’anno anche un allungamento dei tempi della vendemmia che per le varietà tardive è ancora in pieno svolgimento per effetto della siccità estiva mentre la raccolta delle olive è iniziata in anticipo di almeno 10 giorni.
Secondo la Coldiretti, siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di fenomeni violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole.
Lo dimostra, l’organizzazione agricola, l’innalzamento improvviso delle temperature di questi giorni con l’arrivo di una inaspettata ottobrata dopo settimane di freddo e maltempo che ha provocato vittime e oltre 300 milioni di danni nelle campagne ma anche nelle città.