Uomo e orso. Se ne parla spesso in parallelo per raccontare le differenze che ci distinguono, così che il più delle volte dimentichiamo le tante cose che ci accomunano. Dalle prolungate cure parentali verso i cuccioli, fino alla dieta onnivora e ai gusti alimentari. In occasione della Food Week, il Wwf dedica una giornata ad una delle specie più iconiche del nostro paese e alle similitudini che ci accomunano ‘a tavola’. L’orso bruno (sia quello delle Alpi che l’orso marsicano, sottospecie endemica dell’Appennino) è una specie iconica delle nostre montagne.
Convive con l’uomo da secoli, non sempre facilmente per ovvi motivi: l’uomo ha la tendenza a sfruttare aree rurali e montane per le proprie attività, molto spesso legate alla produzione di cibo (allevamento e agricoltura), mentre l’orso ha bisogno di ampi spazi naturali e indisturbati per i propri spostamenti e per la ricerca del cibo, quanto mai fondamentale per una specie che sfrutta risorse stagionali e necessita di accumulare grasso durante l’autunno, in vista dell’ibernazione.
La conservazione di questo grande carnivoro, che da tempo si è peraltro particolarmente adattato alla convivenza con l’uomo, è oggi legata alla sua possibilità di espandersi in territori al di fuori della sua attuale ‘core area’, consentendo un proporzionale incremento numerico della popolazione. In particolare la popolazione appenninica, ridotta ad un nucleo di soli circa 50 individui isolato in un territorio di dimensioni ridotte, è inequivocabilmente destinata ad un precoce declino, per ragioni demografiche e genetiche, se non si interverrà mitigando le minacce, migliorando il suo habitat e favorendo i suoi spostamenti.
Il futuro dell’orso più raro d’Europa – “Per tutelare l’orso, è necessario approfondire le conoscenze di questa specie, della sua biologia e dei suoi comportamenti così unici e caratteristici. Sicuramente una delle cose che accomunano uomo e orso è la curiosità per il cibo. Entrambi amiamo ‘variare ingredienti’ e questo è un ‘istinto naturale’ che ci permette anche di ridurre l’impatto negativo che avremmo sulla natura se mangiassimo soltanto un cibo specifico” afferma Marco Antonelli biologo naturalista del Wwf.
“I loro comportamenti sono a volte simpaticamente simili a quelli umani. Ad esempio, durante la tarda estate, tra agosto e settembre, gli orsi, specie solitaria per antonomasia, si radunano spesso in particolari aree, proprio dove matura uno dei loro cibi preferiti, le bacche di ramno. In questa stagione non è raro osservare più di un esemplare alimentarsi negli arbusteti d’alta quota, incuranti del distanziamento sociale, che invece rispettano con molta attenzione durante il resto dell’anno”.
Siamo entrambi specie onnivore e pertanto consumiamo, seguendo ciò che il ritmo delle stagioni ci mette a disposizione, una ricca varietà di cibi. Dalla carne alla frutta come dimostra il menù tipo dell’orso bruno marsicano e che Wwf presenta firmandolo con #Menu4Planet.
1. Frutta secca, faggiola e ghiande. Gli orsi mangiano questi alimenti molto nutrienti per il suo alto contenuto calorico, proteico, durante il periodo di iperfagia (il periodo che va dalla tarda estate all’autunno, durante il quale gli orsi devono accumulare sufficienti riserve di grasso necessarie per superare l’inverno)
2. Ramno. Gli orsi consumano queste bacche in grandi quantità per circa 7 settimane a fine estate, quando si radunano in gran numero nei crinali dove cresce questo arbusto d’alta quota.
3. Insetti (soprattutto formiche) e larve. Consumate in particolare durante l’estate (le formiche contengono fino al 50% di proteine e sono fonte di aminoacidi fondamentali per il mantenimento della massa muscolare degli orsi).
4. Piccoli cervidi e cinghiali. A inizio estate le proteine sono fondamentali per ricostruire la massa magra persa durante il periodo di ibernazione, e per migliorare la crescita nei cuccioli e nei subadulti. 5. Piante erbacee, in grandissime quantità durante la primavera. Fonte importante di proteine e energia per gli orsi nelle settimane successive alla fuoriuscita della tana quando, appena germogliate, le piante sono ricche di sostanze nutritive solubili.