Laghi ‘fuorilegge’, maladepurazione e plastica anche per loro

Inquinamento, microbiologico e da plastica, non risparmia i laghi italiani. Sono 28 quelli monitorati in 11 regioni e il risultato è che 1 punto campionato su 4 è risultato oltre i limiti di legge. Colpa, anche in questo caso come per il mare, della ‘maladepurazione’, il principale nemico delle acque interne. Lo rileva Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente che indaga parametri microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli): vengono considerati ‘inquinati’ i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia; ‘fortemente inquinati’ se almeno uno dei due parametri viene superato per più del doppio del valore normativo. 

Nel lago Maggiore la metà dei prelievi (50% di 12) è fuori legge: 2 inquinati, 4 fortemente inquinati. Tutti oltre i limiti i tre prelievi effettuati nel lago Ceresio (Lombardia), ma anche il lago di Como non se la cava bene visto che la metà esatta dei 10 prelievi effettuati è risultata fuori legge (2 inquinati e tre fortemente inquinati). Ma ci sono anche le buone notizie come, nel Lazio, il lago di Bracciano in cui nessuno dei 4 prelievi effettuati ha sforato, così come Albano e Sabaudia; il lago di Santa Croce in Veneto (0% oltre i limiti) o il lago Matese in Campania (0%). 

Su 102 prelievi per le analisi microbiologiche, è stato giudicato fuori legge il 28% (8 inquinati e 20 fortemente inquinati). In totale sono 53 i campioni prelevati in foce, 49 quelli prelevati a lago. Dei campioni giudicati oltre i limiti, l’82% è stato prelevato in foce a canali, fiumi o torrenti. Dei 102 punti oggetto di analisi, 37 corrispondono a porzioni di laghi definiti balneabili dalle autorità competenti; 8 di questi sono risultati con cariche batteriche oltre i limiti di legge (di questi 3 giudicati Inquinati e 5 sono fortemente Inquinati). 

Sul fronte delle microplastiche, ce ne sono in tutti i 13 laghi monitorati da Legambiente che ha eseguito le analisi nell’estate del 2019 in collaborazione con Enea. Si va dal minimo rappresentato dal lago di Scandarello nel Lazio, con una media di oltre 7.500 particelle per chilometro quadrato di superficie lacustre, fino al massimo del lago d’Orta in Piemonte in cui è stata rilevata una media pari a oltre 838.000 particelle per chilometro quadrato di superficie.  

Nel 2019 è stato introdotto, laddove possibile, anche il campionamento in colonna d’acqua, per stimare la presenza di microplastiche fino a 50 metri di profondità. In particolare, tali particelle sono state rilevate fino a 50 metri di profondità nei laghi Orta, Maggiore, Como, Iseo, Garda e Bracciano, con il dato minore rilevato nel lago d’Orta (0,32 particelle per metro cubo di acqua filtrata dalla rete) e il maggiore rilevato nel lago d’Iseo (2,52 particelle per metro cubo di acqua filtrata).  

“Nei laghi campionati sono presenti massicce quantità di microplastiche, nessuno si salva – dice all’AdnKronos Serena Carpentieri, vicedirettrice e responsabile campagne di Legambiente – un inquinamento che ormai non si può più definire emergente e che ha contaminato anche le acque interne. Lanciamo un appello affinché la presenza di microplastiche venga controllata dalle autorità competenti anche nei laghi, e non solo in mare, un monitoraggio che non è più procrastinabile perché bisogna individuare la fonte di questo inquinamento”. 

Quale la fonte possibile di questo inquinamento? Anche in questo caso “prevalentemente gli scarichi non adeguatamente depurati”, risponde Carpentieri, ricordando che le microplastiche hanno due diverse fonti: quella primaria, la microplastica ‘tal quale’, arriva in mare o nei laghi da cosmetici, pneumatici, lavaggio di tessuti sintetici; poi c’è la fonte secondaria, cioè la frammentazione di oggetti di plastica più grandi. 

Il monitoraggio delle microplastiche è un lavoro inedito per moltissimi dei laghi monitorati dall’associazione ambientalista e proseguirà nei prossimi 4 anni grazie al progetto europeo Life Blue Lakes. 

I laghi al centro dell’edizione 2020 sono stati: in Piemonte i laghi d’Orta, Viverone, Avigliana e Maggiore, nella sua sponda piemontese; in Lombardia la sponda corrispondente del Maggiore, il Ceresio, il lago di Como, d’Iseo e la sponda occidentale del Garda; in Veneto, l’altra metà del Garda (la cui parte più settentrionale ricade nella provincia autonoma di Trento) e il lago Santa Croce. Nel centro Italia in Umbria sono stati campionati Trasimeno e Piediluco, nel Lazio i laghi di Bolsena, Bracciano, Vico, Canterno, Albano, Fondi, Sabaudia e Fogliano. In Campania i laghi Patria e Matese, in Molise il lago di Occhito, in Puglia il lago di Varano, in Calabria i laghi Arvo e Cecita e in Sicilia i laghi Soprano, Pergusa e Prizzi. 

Goletta dei laghi 2020 è stata realizzata anche grazie al sostegno dei partner principali: Conou, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont. Partner sostenitore di Goletta Verde è Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio.