Coronavirus: a marzo -75% raccolta rifiuti tecnologici e pile

L’effetto del lockdown per contenere i contagi da Covid-19 ha già avuto ripercussioni negative anche sulla raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosiddetti Raee) e di pile: su scala nazionale si registra infatti, nel mese di marzo una riduzione del 75% di raccolta rispetto allo scorso anno. 

Il periodo di difficoltà è aggravato anche dalla frenata dei costi delle materie prime. Già nel primo trimestre del 2020, ad esempio, rame e alluminio, hanno subito un calo rispettivamente del 14% e dell’8%, che porterà nel breve, sottolinea il consorzio Remedia, a una probabile riduzione del flusso economico generato dalle attività dell’industria del riciclo dei rifiuti tecnologici. 

Nonostante la maggior parte dei centri di raccolta per il conferimento dei rifiuti siano chiusi per evitare assembramenti e rischi di contagio, il consorzio Remedia continua a garantire, a chi ne fa richiesta le attività di gestione e ritiro di Raee e pile esauste, anche in ottemperanza a quanto disposto dall’ordinanza della Regione Lombardia per il periodo di emergenza. 

Inoltre, il consiglio di amministrazione del consorzio ha deciso nei giorni scorsi di attuare un piano di contenimento dei costi interni e di adottare misure volte a supportare le aziende associate in questo periodo di particolare difficoltà. In quest’ottica verranno ridotti i contributi di gestione internalizzati applicati nel secondo trimestre del 2020 e saranno dilazionati i pagamenti delle fatture, permettendo così di alleviare eventuali tensioni di liquidità. 

“Il momento che stiamo attraversando è particolarmente delicato – dichiara Danilo Bonato, direttore generale di Consorzio Remedia – per questa ragione vogliamo rimanere al fianco dei nostri soci, che rappresentano il cuore del consorzio, garantendo i servizi necessari e mettendo in atto azioni concrete a supporto dei produttori, con l’obiettivo comune di superare questa emergenza”. 

Remedia, sin dall’inizio dell’epidemia, ha messo in atto un programma di business continuity per assicurare il funzionamento dei processi essenziali, applicando modelli di lavoro agile per tutti i dipendenti, così da garantire la sicurezza delle persone e il servizio nel rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Coronavirus.