Siglato l’accordo per la raccolta degli imballaggi in bioplastiche compostabili: Conai e Biorepack, insieme all’Anci – Associazione dei Comuni italiani, hanno firmato l’Allegato tecnico transitorio che disciplina i criteri di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile insieme alla frazione umida urbana.
“Non è passato nemmeno un anno dalla costituzione di Biorepack: i tempi con cui l’abbiamo reso operativo e ora ne abbiamo definito il rapporto con Anci sono stati rapidissimi – ha commentato il presidente di Conai, Luca Ruini – Siamo di fronte a un allegato tecnico innovativo, perché estende per la prima volta le aree di competenza del sistema Conai alla frazione organica. Ricordiamo che, quando in un Comune viene migliorata la raccolta differenziata dell’umido, si assiste di norma anche a un miglioramento complessivo nella raccolta delle frazioni secche tradizionali”.
“Questo documento rappresenta uno strumento fondamentale per avviare un dialogo efficace con i Comuni al fine di promuovere il trattamento degli imballaggi in bioplastica compostabile con la frazione umida dei rifiuti – ha dichiarato il presidente di Biorepack, Marco Versari – Valorizzare frazione umida dei rifiuti con le bioplastiche compostabili attraverso la produzione di compost significa contribuire a mantenere la salute del suolo, risorsa gravemente minacciata da inquinamento e sfruttamento indiscriminato, e a ridurre le emissioni climalteranti”.
“L’accordo siglato con il Conai ed il Consorzio Biorepack segna un importante passo in avanti nel sistema di gestione dei rifiuti di bioplastica da parte dei Comuni ma è anche un tassello fondamentale verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare. Tema su cui l’Anci si è attivata sin dall’inizio per adeguarsi alle norme comunitarie e nazionali – ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco – L’accordo permette di definire la corretta modalità di gestione per il recupero di materia a fronte di corrispettivi erogati dal nuovo Consorzio riconosciuto dal ministero e migliora l’impatto ambientale aumentando la quota di materiale compostabile e biodegradabile”.
Nelle 20 pagine dell’allegato tecnico vengono individuati tutti gli obblighi e gli impegni che saranno in capo sia al Consorzio Biorepack sia ai Comuni o ai soggetti da loro delegati che sottoscriveranno la convenzione. Gli impegni principali assunti dalle parti riguardano tre aspetti: la promozione della gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica biodegradabile e compostabile assieme all’umido urbano; la massimizzazione del successivo avvio a riciclo organico; infine la riduzione della presenza all’interno dell’umido urbano di matrici non compostabili che penalizzano il riciclo dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile fino a impedirlo, facendo aumentare i costi di trattamento a carico della pubblica amministrazione e quindi della collettività.
Nel documento sono inoltre presentati i corrispettivi che spetteranno ai Convenzionati, Comuni e/o operatori delegati, per la raccolta, il trasporto e il trattamento degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile all’interno dell’umido urbano.
“Tanto maggiore sarà la qualità della raccolta differenziata dell’umido urbano, tanto più elevato sarà il corrispettivo che verrà riconosciuto da Biorepack – spiega Gino Schiona, direttore generale di Biorepack – L’allegato tecnico prevede quattro fasce qualitative, commisurate alla presenza di frazioni estranee, ovvero le impurità presenti nell’umido raccolto”.
Anci e Conai si impegnano anche per questa filiera a promuovere campagne di formazione e comunicazione in collaborazione con i Comuni e/o con i Convenzionati. L’obiettivo è promuovere il riconoscimento di questo materiale, anche attraverso l’opportuna etichettatura, da parte di tutti i soggetti rilevanti per la filiera, e il suo corretto conferimento con la frazione organica dei rifiuti urbani.