Si è appena concluso l’evento ‘Pelle, ecopelle, plastica e materiali alternativi: il valore delle parole. Chi è più green?’, nel contesto della Green Week organizzata da Italypost e Fondazione Symbola. Lo scopo dell’evento, come sottolineato dalla direttrice generale di Unic Fulvia Bacchi, era quello di indagare come i termini possano trarre in inganno i consumatori. Come dichiarato da Patrizia Pierro, responsabile servizio legale e marchi Unic, è soltanto da pochi mesi che è entrato in vigore il Decreto Pelle, una norma che stabilisce le terminologie da utilizzare.
In tema di sostenibilità, invece, l’amministratore delegato di Dani, il Cavalier Giancarlo Dani, ha sottolineato come, oltre alle grosse differenze a livello qualitativo, questi materiali alternativi spesso hanno un impatto ambientale significativamente maggiore rispetto a quello della pelle, che è invece un prodotto naturale e recuperato dagli scarti dell’industria alimentare.
Come emerso poi dalla discussione, la missione di Unic e dell’industria conciaria sarà quella di comunicare efficacemente i valori della pelle, e i passi che sono stati svolti per rendere il processo di concia più attento all’ambiente. Viola Dalle Mese, direttrice marketing di Conceria Montebello, sostiene che in questo ambito le certificazioni giocheranno un ruolo chiave: “Per comunicare efficacemente la pelle dobbiamo basarci su dati scientifici, e non solo sulle parole. In questo senso, le certificazioni giocheranno un ruolo chiave”.