“Le aziende sono pronte a realizzare immediatamente i progetti di elettrificazione della mobilità, con una visione industriale fondamentale per contribuire in maniera fattiva a una transizione che ormai è già in atto”. Così all’Adnkronos Giancarlo Morandi, presidente di Cobat e coordinatore di e_mob, coordinamento di istituzioni, aziende e associazioni attive nel promuovere la mobilità elettrica come strumento per rendere più sostenibile il comparto dei trasporti.
In questa direzione “è fondamentale rendere più sostenibile il trasporto pubblico locale. L’innalzamento del livello del servizio passa dal rinnovo del parco circolante. E questo rinnovo non può che essere a emissioni zero. Un esempio virtuoso – ricorda il presidente della piattaforma di servizi per l’economia circolare – quello del Comune di Milano e dalla sua azienda di trasporto pubblico, Atm, che si è posta come obiettivo finale quello di arrivare all’intera flotta bus composta solo da mezzi elettrici a emissioni zero a partire dal 2030. Ma affinché tutti i Comuni possano seguire questo esempio, serve una nuova politica sul trasporto pubblico”.
“Ma prima è necessario superare un paradosso. Le imprese a forte consumo di energia beneficiano di agevolazioni sulla spesa relativa alla componente oneri a sostegno delle energie rinnovabili, grazie al Decreto Ministeriale del 21 dicembre 2017 ‘Decreto Energivori’. Tra i beneficiari del decreto, a oggi, non figurano le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale”, dice Morandi.
Il Comitato Promotore di e_mob ha elaborato la Carta di e_mob 2020, documento contenente le proposte per agevolare la transizione verso la decarbonizzazione nel settore della mobilità consegnato ai vertici del governo, al Parlamento e ai decisori politici degli enti locali.
Morandi ricorda le “priorità condivise dai Promotori di e_mob” e le relative politiche: “Allargamento parco circolante privato e commerciale, politiche per agevolare l’acquisto di veicoli elettrici; implementazione rete di ricarica aree pubbliche/accessibili al pubblico, politiche per agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica; implementazione rete di ricarica aree private: politiche per agevolare la filiera di gestione di mezzi elettrici in ambito privato; riconversione energetica parco circolante trasporto pubblico: politiche per agevolare la transizione verso l’elettrico della rete del Tpl; elettrificazione complessiva mobilità: politiche di espansione dell’utilizzo di mezzi elettrici a partire dai segmenti a maggior efficacia e praticabilità”.
Ma come accelerare in questa direzione? Secondo Morandi, “è necessaria una maggiore diffusione di sistemi di ricarica a più bassa potenza, in particolare nelle aree di parcheggio d’interscambio gomma/ferro, di parcheggi pubblici a lunga sosta (dove deve essere previsto almeno il 30% di prese di ricarica rispetto al numero di parcheggi messi a disposizione), nonché in luoghi e/o zone di scarso interesse commerciale per i gestori. Dovrebbe inoltre essere modificato il decreto che prevede la detrazione fiscale del 110% per l’installazione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici, prevedendo la possibilità di installare tali sistemi di ricarica per il 20% del numero di parcheggi condominiali, anche se alla data di esecuzione dei lavori non sono presenti residenti in possesso di veicoli elettrici”.
Inoltre “per il trasporto pubblico, l’ideale è creare hub di periferia per la ricarica notturna dei bus e punti di cosiddetto biberonaggio, ricarica parziale e veloce, sparsi per la città”.
Le imprese, da parte loro, sono pronte. “Lo dimostra e_mob, un coordinamento di istituzioni, aziende e associazioni attive nel promuovere la mobilità elettrica come strumento per rendere più sostenibile il comparto dei trasporti. Da 4 anni, e_mob è il luogo di incontro per tutti i protagonisti della filiera della mobilità elettrica in Italia: dalle case automobilistiche a chi si occupa di infrastrutture di ricarica, dai fornitori di energia fino a chi si occupa di trovare sistemi efficienti di riuso e riciclo delle batterie al litio che alimentano le vetture a emissioni zero, come Cobat”, ricorda Morandi.
Non solo. “Tutte queste aziende dialogano direttamente con le istituzioni e gli enti locali, veri protagonisti della transizione verso l’e-mobility. Il messaggio inviato alle istituzioni è chiaro: la filiera c’è già. Le aziende sono pronte a realizzare immediatamente i progetti di elettrificazione della mobilità, con una visione industriale fondamentale per contribuire in maniera fattiva a una transizione che ormai è già in atto”, conclude.