Dal clima al Pnrr, dalla finanza all’economia circolare: questi i temi al centro dell’evento ‘Le sfide della sostenibilità’ oggi alla Green Week di Parma. “La sostenibilità deve essere non solo economica, ma anche sociale ed ambientale. L’umanità può orientarsi a una crescita in modo diverso, e il nostro Paese deve essere orgoglio di essere leader per un’economia circolare”, dice Daniele Manca, vicedirettore Corriere della Sera.  

In questa direzione si inserisce il ruolo del Pnrr. Per il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, “prima della transizione ecologica c’è quella burocratica. Sappiamo tutti che noi dobbiamo abbattere le emissioni del 55% entro il 2030, ma dobbiamo tradurre questi numeri in realtà per capire la situazione in cui viviamo”. “Essere radical chic dell’ecologismo è semplice, facile fare l’ideologo. Più complicato sporcarsi le mani. Insomma, il sistema sta andando a rotoli e tutti devono mettersi d’accordo nell’abbassare l’emissione di CO2” ma “servono 10 anni prima che la transizione abbia plasmato culturalmente ed economicamente le persone”, aggiunge. 

Le banche avranno un ruolo centrale nella sostenibilità. “Credit Agricol è conosciuta come la banca verde, che è anche la nostra filosofia”, spiega Giampiero Maioli, responsabile Crédit Agricole in Italia. L’impatto fondamentale che le banche possono portare alla spinta energetica sono “i criteri Esg e l’altro fronte sono i criteri Esg nella concessione del credito”. Perché “se tu investi in sostenibilità ambientale sia in agricoltura che industria noi ti premiamo – spiega Maioli – Quando diventerà una massa d’urto nel sistema finanziario questo condizionerà tutto”.  

“Nel nostro Paese mancano aziende che riescano a mettere a terra progetti, perché non abbiamo la capacità di gestire appalti e cantieri. Invece le vecchie municipalizzate, quello che è oggi Iren, hanno delle capacità e investimenti importanti. Noi abbiamo investito miliardi sulla depurazione dell’acqua. Gestiamo la raccolta e la gestione dei rifiuti”, dice Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato Iren. Per fare sostenibilità bisogna anche educare culturalmente i cittadini e “Iren insegna il riciclo dei rifiuti alle persone delle nostre città, perché noi siamo sul territorio”. “Noi garantiamo innovazione – continua – Investiamo sui settori dell’economia circolare, dove l’Italia può insegnare agli altri Paesi. Investiamo su nuove forme di energia per la sostituzione del consumo di carbon fossile”.  

“Era impensabile un po’ di anni fa vedere una suora in un tavolo così, se non ci fosse stata la parola del Papa sul clima”, spiega suor Alessandra Smerilli, sottosegretario al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e consigliere dello Stato della Città del Vaticano. “Questo cambiamento verso/per la sostenibilità, dove sostenibilità per noi è ecologia del ‘Laudato si’, dobbiamo farlo tutti insieme, finanza, politica, enti internazionali”, dice Smerilli. 

Tante cose sono state fatte in Italia. “L’Italia se favorisce un’economia a misura d’uomo è tra le prime, ed è una realtà concreta in Italia”, spiega Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola. “L’Italia sull’economia circolare è una grande potenza. Questo è accaduto sì per delle politiche dei governi, ma anche per la storia culturale del nostro Paese. Non avendo molte materie prime abbiamo riutilizzato. L’imprenditore italiano ha una cultura verso la sostenibilità”, sottolinea.