L’attenzione alla risorsa acqua è ancora molto carente: solo 2 italiani su 10 ne sono preoccupati nel presente e il 70% ritiene sia problematica esclusiva di specifiche aree e periodi dell’anno. A tracciare il quadro è una ricerca Ipsos commissionata da Finish in occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità condotta su un campione di mille persone.
Guardando al futuro solo il 22% degli italiani, infatti, ritiene veritiere le previsioni del World Resources Institute sul fatto che l’Italia sarà in una situazione di stress idrico entro il 2040. A questo riguardo, le regioni del Sud sono considerate maggiormente a rischio (92% contro il 13% per il nord e il 12% per il centro), con picchi di preoccupazione che riguardano in particolare Sicilia (69%) e Calabria (51%). Proprio il riferimento alla Sicilia non è casuale: come evidenziato dal Report Istat 2021 sull’acqua , tra le sette città italiane in una situazione di maggiore criticità in termini di dispersione idrica (ovvero superiore al 45%) ben 3 sono siciliane: Catania (54,7%), Palermo (45,7%), Messina (46,6%).
Dati, questi, confermati anche dalla ricerca Ipsos per Finish: il 78% è infatti convinto che la dispersione idrica sia molto preoccupante nel sud Italia e nelle isole, contro il 50% nel nord Italia. Nonostante ciò è ancora molto scarsa la percezione circa l’effettiva quantità d’acqua dispersa a livello nazionale (42% di quella immessa nella rete il dato reale), con addirittura il 70% che sottostima le perdite e solo il 15% che ha invece un’opinione in linea con i dati effettivi.
Vittima principale di questa delicata situazione è l’agricoltura che ogni anno, in Italia, registra un utilizzo d’acqua superiore ai 15 miliardi di metri cubi , utili principalmente all’irrigazione di quei territori dove precipitazioni e umidità del suolo non sono sufficienti a garantire il fabbisogno idrico delle eccellenze agricole italiane famose in tutto il mondo.
A questo proposito, nonostante la scarsa consapevolezza sull’acqua, dalla ricerca emerge che: il 57% è d’accordo nel sostenere che la mancanza d’acqua possa avere un impatto devastante soprattutto sull’agricoltura (contro il 38% relativo all’impatto sulla vita di tutti i giorni e il 5% a quello sulle industrie); il 42% ritiene che gli agricoltori debbano dare il loro contributo nella tutela dell’acqua attraverso la ricerca di modalità più efficienti d’irrigazione (contro il 68% dei comuni cittadini, che dovrebbero migliorare i propri consumi; il 54% dei governi, che dovrebbero punire i comportamenti scorretti e il 50% delle aziende, che dovrebbero invece impegnarsi a migliorare i processi produttivi).
Infine, particolare attenzione va dedicata all’innovazione. L’85% degli intervistati è infatti fiducioso che lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito agricolo permetterà un uso migliore e più efficiente dell’acqua in futuro, con una percentuale ancor più rilevante (90%) nella fascia d’età tra i 14 e 17 anni.