Per rendere l’agricoltura più competitiva, sostenibile e resiliente bisogna spingere sulla digitalizzazione. Lo afferma Riccardo Vanelli, amministratore delegato Syngenta Italia, in un’intervista all’Adnkronos, in occasione della giornata mondiale della Biodiversità che si celebra domani. Oggi lavorare in agricoltura, spiega Vanelli, “significa affrontare tematiche e processi molto complessi che necessitano di un approccio scientifico integrato che sappia bilanciare produttività e pratiche rigenerative”.  

In questo senso, sottolinea l’ad, “un contributo fondamentale è apportato dalla tecnologia digitale e dagli strumenti dell’agricoltura di precisione che prevedono raccolta di dati, elaborazione analisi e combinazione degli stessi con altre informazioni per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, la produttività, la qualità, la redditività e la sostenibilità della produzione agricola”.  

Allo stesso modo, “la tecnologia ci permette di monitorare la salute del terreno e ci evidenzia eventuali problematiche al loro insorgere, consentendoci di intervenire tempestivamente per risolverle”. Purtroppo però “ci sono alcuni problemi strutturali del nostro Paese che rallentano questo processo tecnologico, come per esempio la limitata diffusione della banda larga e una digitalizzazione che ancora non è diffusa in modo omogeneo nella popolazione, che andranno necessariamente affrontati a livello sistemico se vogliamo confermare l’altissimo livello qualitativo raggiunto dall’agroalimentare made in Italy”.  

Per semplificare le complessità dell’agricoltura del 21esimo secolo, “Syngenta ha sviluppato un crescente portfolio di soluzioni e strumenti digitali volti ad aiutare gli agricoltori a sviluppare il pieno potenziale delle proprie aziende agricole. L’obiettivo dell’azienda – spiega Vanelli – è quello di fornire servizi che consentano un incremento delle produzioni di qualità nel rispetto dell’utilizzo delle risorse, rivolgendo la propria attenzione al reale valore che questo rappresenta per gli agricoltori e i loro stakeholders”.  

Secondo l’amministratore delegato di Syngenta “utilizzare i dati disponibili per ottenere informazioni significative consente agli agricoltori di svolgere le proprie attività in modo più efficiente, di ottimizzare gli input ai processi produttivi, con effetti positivi sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale tutelando le risorse naturali tra cui suolo, acqua e biodiversità”. 

Negli ultimi anni, inoltre, “l’azienda ha stretto partnership strategiche e realizzato acquisizioni per consolidare la posizione di leader nel supportare le aziende agricole nei principali mercati, attraverso anche l’uso del digitale e rispondere così alla crescente richiesta degli agricoltori di disporre di tecnologie che creino efficienza, offrano loro un vantaggio competitivo e li aiutino a prendere decisioni massimizzando i profitti”.  

La pandemia da Covid 19 ha messo in crisi i vecchi modelli produttivi e per ripartire, dunque, bisogna accelerare su due assi: sostenibilità e digitalizzazione, come prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Il nostro futuro si basa su quanto oggi riusciremo a rendere sostenibili le nostre attività. Il programma proposto dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, vuole segnare un percorso per realizzare un vero cambiamento, un rilancio dell’economia e dei settori produttivi all’interno di un quadro delineato e ben definito del Green Deal europeo, che mette al centro la tutela e il rispetto dell’ambiente” afferma Vanelli. 

Tematiche come l’agricoltura sostenibile, l’economia circolare, programmi per l’ambiente, azioni volte a contrastare i cambiamenti climatici, un utilizzo più efficace ed efficiente dei prodotti fitosanitari, l’utilizzo e la protezione delle risorse naturali, il recupero dei materiali e il rapporto tra produzione di cibo e biodiversità, “sono già punti cardine di molti dei progetti che sviluppiamo con agricoltori e aziende partner per soddisfare le richieste della società nel pieno rispetto dell’ambiente. In particolare, lo scorso anno, abbiamo lanciato l’evoluzione del nostro The Good Growth Plan per supportare gli agricoltori nel contrastare i cambiamenti climatici attraverso una serie di ambiziosi obiettivi”.  

“Siamo consapevoli di non poter fare tutto da soli e per questo ci focalizziamo anche sulla creazione di partnership di valore che ci aiutino a generare un impatto maggiore. Il programma del ministro Cingolani e il programma del ministro Patuanelli devono sostenersi a vicenda, nella valorizzazione delle filiere agroalimentari, nel miglioramento delle performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, nel supporto all’innovazione tecnologica e al digitale al servizio della sostenibilità”.  

“Desideriamo contribuire con il nostro lavoro, che parte dalla ricerca, e con i nostri investimenti ai programmi ministeriali per costruire insieme iniziative che garantiscano all’agricoltura italiana di continuare a crescere e per dare slancio al ruolo dell’Italia nel solco delle nuove strategie europee”. Anche perché conciliare la produttività agroalimentare con la tutela della biodiversità è possibile ed è per questo che “Syngenta è impegnata costantemente ad aiutare gli agricoltori nell’ottimizzare le rese delle proprie colture, minimizzando il consumo di risorse ambientali e salvaguardando, al tempo stesso, la biodiversità che è e sempre più deve essere alla base dell’agricoltura”.  

Per farlo, “l’azienda, parallelamente alla sua attività di ricerca e sviluppo sull’affinamento varietale orientato, da un lato, a massimizzare la produttività e, dall’altro, a soddisfare le richieste del mercato, ha introdotto numerosi progetti volti a dimostrare la possibile coesistenza di un’agricoltura intensiva sostenibile con un ambiente sano. In particolare, nell’ambito della salvaguardia della biodiversità, con progetti come Operation Pollinator, che, nato ormai 20 anni fa, mira a fornire maggiori e migliori habitat per aumentare il numero e la salute degli impollinatori così da proteggere e migliorare complessivamente la biodiversità e i raccolti e a garantire un equilibrio tra agricoltura moderna e tutela ambientale. 

Ma non solo. “Altri progetti che l’azienda porta avanti a tutela di biodiversità e della salute del suolo sono l’approccio rigenerativo dell’agricoltura, aumento della biodiversità, miglioramento del ciclo dell’acqua, aumento della resilienza al cambiamento climatico e rafforzamento della salute e della vitalità del terreno agricolo. Un esempio è rappresentato dal progetto pilota a livello europeo denominato Green Cover Crop, semina di colture che servono come copertura del terreno così da non lasciarlo nudo ma garantendo sempre una copertura vegetale e previene l’erosione. La conseguenza è una maggiore biodiversità e una maggiore capacità del suolo di reazione agli stimoli esterni” conclude Vanelli.