“Il mondo fino ad oggi ha conosciuto due modelli: la decrescita per ridurre l’inquinamento o la crescita economica che invece aumenta l’inquinamento. Esiste o no una terza via? Perché il modello della decrescita per raggiungere la neutralità energetica al 2050 non è un modello sostenibile”. Così Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, durante la ‘Sessione plenaria internazionale: Governi e imprese green nel nuovo contesto globale’ degli Stati Generali della Green Economy all’interno di Ecomondo digital.
“La risposta secondo me è positiva, esiste un modello: è quello indicato dal Green Deal. Quello che dice che per raggiungere i nuovi target che ci siamo dati non possiamo puntare sul modello economico tradizionale né sulla decrescita. Dobbiamo convertire il nostro modello produttivo – afferma – E c’è un unico modo: pesanti investimenti pubblici sulla green economy. Io credo che il superbonus sia la misura che indica questa via”.
“Le crisi sono anche delle opportunità. La storia dell’umanità è riuscita a superare le grandi crisi economiche grazie a pesanti investimenti dello Stato che hanno cambiato la direzione dell’economia”, conclude.
“Noi oggi abbiamo la possibilità, e lo stiamo facendo, perché il Recovery Fund verrà usato per fare questa conversione” ma “il problema che vedo è che questa possibilità non può essere legata al Covid; legare questa apertura di investimenti al Covid, vuol dire legarla all’oggi”, continua.
“Ci dobbiamo dire che non può interrompersi con la crisi pandemica. E dobbiamo già lavorarci perché se tornerà il Patto di stabilità e crescita che cosa succederà? Ci sarà preclusa la possibilità di continuare con questi pesanti investimenti sulla riconversione energetica? – continua – Io credo che una proposta sulla quale dobbiamo fare squadra sarà quella di sostenere una green rule che dica che gli investimenti sulla sostenibilità sono scorporati da qualsiasi Patto di stabilità e crescita. Sarà importante lavorare per spendere bene i soldi del Recovery, ma anche per dirci che fino al 2030-2050 questo spazio di investimenti dovrà essere garantito”.