Lentezza sui decreti end of waste? No anzi stiamo correndo, calcolando i tempi tecnici necessari per ciascun decreto. E’ la posizione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa che, intervenuto alla settima edizione di EcoForum, risponde così alle critiche mosse.
A parlare di lentezza sui decreti che stabiliscono la cessazione della qualifica di rifiuto al termine di un processo di recupero, rendendo così possibile il processo che permette di utilizzarlo come prodotto, è stato il senatore della Lega Paolo Arrigoni, anche lui ospite dell’EcoForum: “La Lega – dice – voleva un disegno di legge per il recepimento tout court della normativa Ue, invece si è scelto un compromesso che introduce troppi controlli per chi rilascia la qualificazione di fine rifiuto. Sui decreti End of Waste andiamo molto a rilento, ne sono stati emanati solo cinque”.
E al ministro Costa il compito di spiegare l’iter che porta all’emanazione di un decreto EoW. “Sul decreto end of waste carta ci abbiamo messo quasi un anno. Perché? Perché intanto quando si fa un decreto end of waste bisogna interloquire con l’Istituto Superiore di Sanità per capire se può creare un danno alla salute, penso ad esempio alle batterie e al piombo; poi bisogna interloquire con Ispra per capire se può creare un danno all’ambiente; poi bisogna capire se quello che ho scritto è conforme alla norma generale e quindi devo andare al Consiglio di Stato. Poi ho tre mesi perché lo devo notificare alla Commissione europea. Sommando i tempi, un anno ci vuole anzi: stiamo correndo”.
E nell’occasione il ministro Costa ha annunciato il prossimo. “A febbraio riusciremo a pubblicare il decreto end of waste costruzioni e demolizioni: si tratta di 60 milioni di tonnellate l’anno tolte dal mondo dei rifiuti. E in questi rifiuti rientrano, per esempio, quelli del terremoto. Siamo all’ultimo step, Consiglio di Stato e Unione europea, che prenderà tre mesi come da norma”.