Sono già sei le ecoballe recuperate in meno di una settimana dai fondali del Golfo di Follonica. Prosegue, dunque senza sosta la corsa contro il tempo per il trasporto in superficie delle 40 balle da 1,2 tonnellate di plastica l’una, disperse in mare nel 2015 da una nave. La sinergia tra Marina Militare, Guardia Costiera, Dipartimento di Protezione Civile e ministero dell’Ambiente si sta rivelando la soluzione più efficace per salvaguardare questo tratto di mare dalle conseguenze di un potenziale disastro ambientale. 

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è in costante contatto con il coordinamento tecnico/scientifico guidato dall’ammiraglio Aurelio Caligiore. Complessivamente si tratta di quasi 50 tonnellate di rifiuti e le ecoballe finora recuperate sono risultate in buono stato di conservazione. In un caso l’imballaggio si è rivelato provato ed eroso dai fenomeni marini, ma non ha generato alcun problema all’ecosistema. 

Anche se le imbracature per il recupero e l’estrema prudenza nella gestione dei carichi possono sembrare eccessive, si stanno rivelando efficaci strumenti per azzerare ogni forma di dispersione di materiale inquinante. Una volta a terra, le ecoballe finiscono al vaglio di una società specializzata, individuata dalla Regione Toscana, che si occuperà poi del conferimento in discarica.