Dai calanchi di Matera a rischio continuo di erosione ai boschi andati in fumo nel parco nazionale del Vesuvio. Dagli orti urbani di Torino curati da un gruppo di cittadini al recupero ‘scientifico’ di un antico bosco di latifoglie minacciato dal cambiamento climatico, a poca distanza da Roma.  

Il marchio Misura nell’ambito del progetto ‘A Misura d’ambiente’ cominciato qualche mese fa con il lancio del packaging compostabile, nell’Anno Internazionale della salute delle piante, lancia un progetto per riforestare dieci diverse aree del nostro Paese, in 9 Regioni, da Nord a Sud, assieme a un’iniziativa di sensibilizzazione sul tema dell’ecologia integrale.  

Saranno messe a dimora in totale 13.400 piante in zone particolarmente vulnerabili d’Italia. Migliaia di piante e arbusti che nel complesso assorbiranno dall’atmosfera 9.380 tonnellate di CO2, il più diffuso dei gas che provocano l’effetto serra.  

In ognuno dei territori, gli interventi, che avverranno a partire dall’autunno, nel periodo migliore per la piantumazione, saranno seguiti e manutenuti fino a quando non si avrà la certezza dell’attecchimento delle nuove piante e il buon esito dell’intervento. Saranno interventi realizzati con rigore scientifico, integrati nel contesto e nel territorio, con specie autoctone che conservano la biodiversità e tutelano il patrimonio genetico delle specie presenti.  

“Dopo il packaging compostabile abbiamo scelto un nuovo impegno concreto e di lungo periodo per tutelare nel modo migliore l’ambiente e la biodiversità – ha dichiarato Massimo Crippa, direttore commerciale del Gruppo Colussi di cui il marchio Misura fa parte – La salute e il benessere sono fortemente connessi con la sostenibilità e la salvaguardia del pianeta. I nostri progetti di forestazione rispondono quindi a caratteristiche di durabilità nel tempo, di adattamento alle condizioni climatiche che cambiano, di vicinanza ai centri urbani e quindi alle esigenze dei cittadini”.  

“Vogliamo ripartire dai territori e dalle persone. Crediamo profondamente che, dopo l’emergenza sanitaria, l’Italia, in linea con quanto chiede l’Europa, possa e debba ricominciare a crescere in chiave green. Il futuro non può che essere all’insegna della sostenibilità, del rispetto per le risorse, della valorizzazione del nostro patrimonio naturale. E noi come azienda e storico marchio dell’healthy food sentiamo la responsabilità di aiutare la ripartenza e fare la nostra parte. Per questo nel 2020 eliminiamo da alcune linee di prodotti due milioni e mezzo di confezioni di plastica, sostituendole con bioplastica compostabile, un materiale che dopo essere passato per gli impianti di compostaggio si trasforma in suolo fertile”, ha aggiunto Crippa.