Sostenibilità: Save the Duck sarà carbon neutral entro il 2030

Save The Duck, marchio di piumini 100% ‘animal free’, diventerà carbon neutral entro il 2030, impegno preso insieme con 500 società B Corp da tutto il mondo e raccontato nel secondo Bilancio di Sostenibilità dell’azienda con quartier generale a Milano. Alcuni dei punti focali del 2020 saranno la diminuzione dell’utilizzo di materiali contenenti Pfc e l’aumento della percentuale di tessuti riciclati all’interno delle collezioni (obiettivo esteso anche per il 2021).  

L’azienda, inoltre, punta a mantenere un volume di donazioni pari all’1% del suo fatturato, come già accaduto nel 2019, a sostegno di iniziative di associazioni e organizzazioni italiane e internazionali che hanno l’obiettivo di proteggere gli animali, salvaguardare le risorse naturali e del pianeta e tutelare i diritti dell’uomo. 

“Il 2019 – racconta Nicolas Bargi, amministratore delegato di Save the Duck – è stato un anno carico di impegni importanti: siamo diventati una Società Benefit e abbiamo ottenuto la certificazione B Corp, primi in assoluto nel mondo fashion in Italia. Ogni giorno di più il nostro percorso verso la sostenibilità si arricchisce e penetra ogni area operativa. Siamo orgogliosi di fare la nostra parte nel processo di cambiamento necessario al raggiungimento di traguardi sempre più sostenibili”. 

Al fine di raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030, Save The Duck si impegna a misurare la propria carbon footprint, estendendo la tracciabilità delle emissioni lungo l’intera value chain, ovvero dall’estrazione e lavorazione delle materie prime fino al fine vita dei prodotti, e a definire una strategia di neutralizzazione graduale della carbon footprint aziendale.  

Nel 2019 il brand è diventato Società Benefit e ha ottenuto la certificazione B Corp, che distingue le aziende che volontariamente rispettano i più alti standard di responsabilità e trasparenza in ambito sociale e ambientale. Essere B Corp significa infatti dare lo stesso peso agli obiettivi economico-finanziari e agli obiettivi di impatto sociale e ambientale. Inoltre, a inizio 2020 l’azienda ha aderito all’United Nations Global Compact, il patto mondiale delle Nazioni Unite che incoraggia le aziende a condurre il proprio business responsabilmente, perseguendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 targati Onu. 

I capi dell’azienda sono 100% animal cruelty free. Per questo, nel 2019 l’azienda guidata da Nicolas Bargi è stata dichiarata “Azienda dell’Anno” dalla no-profit a sostegno dei diritti degli animali Peta (People for Ethical Treatment of Animals). Tra gli altri riconoscimenti, la menzione speciale al Premio Eccellenze d’Impresa 2019 di Gea, Harward Business Review Italia e Arca Sgr, nella categoria “crescita e sostenibilità”, dedicato a imprese operanti in Italia che si siano distinte per prestazioni straordinarie in termini di innovazione, internazionalizzazione, crescita e sviluppo dei talenti.