Il settore dell’edilizia in legno tiene e vola l’export, e il merito è del valore riconosciuto al Made in Italy e alla nostra capacità di fare design, ma anche delle caratteristiche di ecosostenibilità del materiale. A tracciare il quadro di un settore che ha dalla sua parte tutto il valore aggiunto di un’anima ‘green’ è Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno, associazione di FederlegnoArredo.
“Il settore dell’edilizia in legno – spiega all’AdnKronos – ha tenuto nel 2019, abbiamo registrato un valore della produzione di circa un miliardo e 350 milioni, rispetto all’anno precedente un aumento di circa 2,3 punti percentuali. E nello specifico, il settore degli edifici in legno anche ha visto un leggero aumento e si è posizionato intorno ai 750 milioni di euro con circa più di 3mila edifici realizzati in tutta Italia. Un mercato italiano, quindi, che nel 2019 che ha tenuto e prevediamo che tenga anche nell’anno in corso, con una possibile leggera flessione dovuta soprattutto al lockdown dei cantieri di 4-6 settimane”.
“Interessante notare nel 2019 un aumento consistente dell’export, addirittura del 20% sul 2018 – sottolinea Marchetti – e che ha raggiunto un volume di circa 60 milioni, con il consolidamento di mercati per noi storici quali Germania, Francia, Svizzera e Croazia ma anche di nuovi mercati nell’area mediterranea, come l’Algeria, dove ci viene riconosciuta la nostra capacità di portare quello che è il made in Italy e il design”.
Superbonus ‘booster’ e bonus bioedilizia. Un settore che ribadisce il proprio valore il proprio ruolo di primo piano nell’economia italiana. Bene il superbonus, che “è per noi una sorta di ‘booster’ perché aumenta e amplifica la nostra capacità produttiva, soprattutto perché apre anche un nuovo business che è quello della sostituzione edilizia cioè della demolizione de ricostruzione”, dice Marchetti.
“Abbiamo recentemente presentato una proposta per la legge di Bilancio relativamente al riconoscimento di un bonus per la bioedilizia, come un credito di imposta del 50% fino a un massimale di 50mila euro da poter recuperare in 5 anni al fine di incentivare l’utilizzo di legname proveniente dalle nostre foreste. Questo potrebbe rivitalizzare una filiera che ha bisogno di tornare in modo forte a impattare sulla nostra economia”.
La forza di un settore amico dell’ambiente. La forza del settore è la sostenibilità, aspetto che lo rende allineato con i principi del Green Deal. “La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen – spiega Marchetti – ha indicato chiaramente il bisogno di ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, partendo proprio da un settore chiave quale quello dell’edilizia responsabile del 40% del totale delle emissioni e ha indicato nel legno e la sua capacità di stoccare anidride carbonica quale materiale importante da cui partire”.
“Questo cambia il modo in cui verrà intesa sempre di più l’edilizia in cui, al di là del valore del consumo energetico di un fabbricato, si parlerà sempre di più dei materiali di cui questo è costituito e dell’impatto ambientale che l’edificio ha sull’ambiente. E ovviamente, un maggior utilizzo di legname da ricostruzioni diminuisce l’impatto ambientale dei fabbricati”.