Ci sono 200mila piante autoctone nel vivaio forestale del Consorzio di bonifica montana del Gargano, pronte per essere piantumate sul più grande promontorio italiano, nella cui biodiversità è rappresentato il 30% della flora italiana.
“La sicurezza idrogeologica del Paese è strettamente connessa alla manutenzione dei territori montani, dove è indispensabile creare le condizioni per la permanenza del presidio umano – ricorda Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione (Anbi) – Per questo guardiamo con particolare attenzione al progetto pilota Forgargano, che interessa lo sperone d’Italia”.
Ha preso infatti il via, con il posizionamento di trappole a ferormoni soprattutto per gli insetti defogliatori, il progetto pilota ForGargano, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Ne è soggetto capofila il Consorzio di bonifica montana del Gargano, in partenariato con l’Ente Parco Nazionale del Gargano, l’Università di Foggia (dipartimento di agraria) ed alcuni soggetti privati.
L’obiettivo del progetto, che interessa un’area fra Ischitella e Vico del Gargano, è quello di implementare sistemi e metodi innovativi per migliorare la redditività delle aziende agricole, fornendo loro gli strumenti per rendere più efficienti e remunerative le attività boschive; in tal modo verrà promossa la valorizzazione e la tutela delle risorse forestali, favorendone il mantenimento e la cura, in osservanza del Piano del Parco, delle linee di gestione delle Aree Natura 2000 e delle linee guida per la Gestione Sostenibile delle Risorse Forestali e Pastorali nei Parchi Nazionali.