Più attenzione alla fiction che ai problemi reali. Almeno nelle conversazioni online. Secondo uno studio di Brandwatch commissionato da BayWa r.e., player globale delle energie rinnovabili, che ha analizzato più di 5,2 milioni di dati online, negli ultimi 30 giorni la serie “Squid Game” ha ricevuto sul web, a livello globale, oltre dieci volte le menzioni relative al summit sul clima Cop26.
Tuttavia, il summit di Glasgow rimane la conferenza sui cambiamenti climatici più ‘chiacchierata’ di sempre sul web, riflettendo l’urgenza della situazione e la crescente consapevolezza relativa al clima. L’attenzione intorno alla conferenza è cresciuta, infatti, con menzioni online della Cop26 più che raddoppiate rispetto al totale relativo alla precedente Cop25. Emerge, inoltre, un focus degli utenti digitali più orientato alle criticità di breve termine, rispetto ai temi climatici: anche le menzioni globali online per la crisi del carburante sono state sei volte superiori a quelle relative alla Cop26 per tutto il mese di settembre.
La ricerca è il risultato di un’analisi di quattro anni di dati di tendenza attraverso i social media, le notizie e le piattaforme di blogging, tra cui Twitter, YouTube, Instagram, Reddit, Tumblr e Google.
Il Regno Unito è in cima alla classifica come il paese che parla di più di Cop26 con oltre 640mila menzioni, più di tre volte le menzioni della nazione successiva nella lista, gli Stati Uniti d’America; e mentre le conversazioni sono aumentate di anno in anno a livello globale, il più alto aumento percentuale è stato registrato nel Regno Unito. A discutere maggiormente online del summit Cop26 sono i dirigenti, seguiti da insegnanti e docenti.
C’è pressione sui leader mondiali affinché prendano una posizione, con il nome di Boris Johnson che compare in maniera rilevante, grazie a quasi 400mila menzioni online legate alla Cop26; si tratta di una cifra che è di oltre 20 volte quella di Greta Thunberg in relazione alla Cop26, che supera di poco le 15mila menzioni. I presidenti degli Stati Uniti hanno creato molte conversazioni in passato; tuttavia, quest’anno il presidente Joe Biden, e l’ex presidente Donald Trump, sono stati menzionati solo 105mila volte.
Infine, le menzioni nei toni di insofferenza e paura intorno al cambiamento climatico relative alla Cop26 sono di tre volte più alte rispetto alla Cop25.
“È un istinto naturale quello di distrarci dai pensieri scomodi e dalle realtà che ci fanno paura, ma il tempo sta rapidamente scadendo, se vogliamo prevenire gli effetti più catastrofici del cambiamento climatico questo è veramente il decennio che conta – commenta Matthias Taft, Ceo di BayWa r.e.- È incoraggiante vedere questa maggiore urgenza riflessa nelle conversazioni intorno alla Cop26 e il grande aumento delle discussioni online di quest’anno. Tuttavia, è cruciale che le parole diventino azione, dopo che i leader mondiali avranno lasciato Glasgow. Dobbiamo assicurarci che i governi, le imprese e noi come individui, portiamo avanti i nostri impegni sul clima e facciamo le modifiche di cui il mondo ha disperatamente bisogno”.
“Un atteggiamento diverso è fondamentale: dobbiamo smettere di vedere l’azione climatica e le scelte sostenibili come obiettivi a lungo termine che potrebbero limitare le nostre libertà precedenti, ma piuttosto come cambiamenti urgenti che creano un impatto positivo per la nostra società ed economia. Questa è un’opportunità senza rimpianti per un futuro sicuro e sostenibile per il nostro pianeta”, conclude.