“L’economia circolare non riguarda solo le politiche di gestione dei rifiuti, ma rappresenta un cambio di paradigma in cui è prioritario l’uso efficiente delle risorse e l’allungamento della vita dei prodotti, per facilitare il loro riuso e il loro riciclaggio”. Così Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia, intervenuto al convegno ‘Il ruolo del programma nazionale di gestione dei rifiuti nella transizione ecologica’ organizzato dal Comitato tecnico scientifico di Ecomondo in collaborazione con la Federazione che riunisce le Aziende dei servizi pubblici di Acqua, Ambiente, Energia Elettrica e Gas, nella giornata inaugurale di Ecomondo e Key Energy.
Brandolini ha poi aggiunto: “Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti deve promuovere la gestione industriale, e quindi il superamento delle frammentazioni gestionali che caratterizzano in particolare alcune aree del Paese. Deve individuare inoltre nuovi schemi di responsabilità estesa del produttore, oltre ai fabbisogni impiantistici per realizzare l’economia circolare, e quindi gli impianti per il riciclo e per il trattamento delle frazioni residuali. Il Programma deve infine identificare i decreti end-of-waste necessari a favorire il riciclo ed il recupero dei rifiuti, e al contempo indicare strumenti, anche finanziari, a sostegno del riciclo. L’economia circolare è uno dei pilastri della transizione ecologica: quindi il Programma nazionale di gestione dei rifiuti deve essere concepito coerentemente con i principi e gli obiettivi della transizione ecologica in Italia e in Europa”.