Seconda giornata di lavori all’Omc di Ravenna, la conferenza Mediterranea sull’energia con la presenza di tutti gli attori principali, sia istituzionali che industriali. Una delle sfide principali per il nostro tempo è sicuramente quella della decarbonizzazione. Trasformare i modelli di sviluppo per un futuro energetico low carbon è la conferenza a cui hanno partecipato Paesi e partner industriali con un accento particolare alla cattura, allo stoccaggio e al riutilizzo della CO2.  

Proprio a largo di Ravenna nel mare Adriatico, Eni punta a creare un hub per lo storage di anidride carbonica con il riutilizzo anche di una parte delle infrastrutture esistenti di giacimenti esauriti. “Il percorso di Eni – spiega Luigi Ciarrocchi, Ccus&Forestry Director, Eni – è quello di essere completamente decarbonizzati entro il 2050 compresi i prodotti commercializzati, una delle leve è la cattura, lo stoccaggio e il riutilizzo della CO2. E’ una leva che insieme alla promozione delle rinnovabili, dell’efficientamento energetico, della produzione dei biocarburanti e la protezione delle foreste ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi”. 

Ci sono settori che nel processo produttivo rilasciano quantità enormi di CO2 molto difficili da abbattere. Solo in Italia, acciaierie, industrie per la produzione di ceramiche, cartiere producono 80 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Per la decarbonizzazione l’unica soluzione, per Eni è la cattura e lo stoccaggio. “Per quel tipo di emissioni non c’è alternativa – spiega Ciarrocchi – e noi dobbiamo agire subito, non possiamo aspettare anni per evitare che questa percentuale di emissioni che a livello italiano rappresenta il 20-25% continui ad andare in atmosfera”.