Incendi, Assolegno e Uncem: “Evitarli si può con gestione sostenibile patrimonio boschivo”

Era il 2006 quando per la prima volta Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani- e FederlegnoArredo siglavano un primo atto per operare congiuntamente affinché lo Stato, in raccordo con le Regioni, si dotasse di un nuovo Piano Forestale Nazionale che fosse in linea con le migliori pratiche a livello europeo e che servisse da guida e indirizzo per le attività regionali, con particolare attenzione allo sviluppo dell’economia montana. “Oggi quell’accordo – spiega Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno di FederlegnoArredo – recentemente rinnovato in un’ottica di promozione della cultura del bosco fondata sulla gestione, assume ancor più significato alla luce dei tanti incendi che hanno devastato interi territori e il nostro patrimonio boschivo”.  

“Siamo pertanto consapevoli – prosegue il presidente di Assolegno – di quanto sia indispensabile intervenire tempestivamente avendo a disposizione un panorama normativo più strutturato e importante. È indispensabile che la collettività si renda conto che il paesaggio non è statico e soggetto a cambiamenti nel breve e nel lungo periodo legati all’uso del suolo da parte dell’uomo e alle sue esigenze economiche e sociali. L’importanza di una gestione attiva delle nostre foreste, come espresso dal Tuf è il primo passo per una tutela e una valorizzazione del legno italiano e uno degli obiettivi del prossimo progetto in corso di realizzazione da parte dell’Associazione: la Borsa Nazionale del Legno, una piattaforma digitale dove far incontrare domanda e offerta valorizzando il legname proveniente dai nostri boschi”. 

Definire politiche di sviluppo e di gestione del territorio è quello che l’industria di settore si attende per poter avviare un processo di presidio delle aree marginali del nostro Paese anche attraverso l’implementazione di nuove misure all’interno del Pnrr. Tale necessità non è non più procrastinabile. Lo dicono i numeri che caratterizzano del nostro settore forestale: 11 milioni di ettari superficie forestale, con un valore aggiunto apportato all’’economia nazionale inferiore all’1% e con solo il 18% della superficie boschiva gestita. 

Anche Marco Vidoni, consigliere del gruppo Prime Lavorazioni di Assolegno, interviene sullo stesso argomento: “Tutti gli incendi causati dall’uomo compresi quelli più recenti che hanno interessato il Sud Italia e le Isole – sottolinea Vidoni – possono essere prevenuti, attraverso un’attivazione della selvicoltura, semplificandola rispetto a quanto attualmente previsto dal vincolo paesaggistico, e consentendo forme di gestione che possano privilegiare la stabilità delle nostre foreste per evitare quindi forme dissesto idrogeologico e altre calamità. In Italia, infatti, le politiche relative agli incendi boschivi sono state storicamente centrate sul potenziamento del dispositivo di lotta all’incendio, spesso a scapito di investimenti nella prevenzione selvicolturale.” 

Per Assolegno investire nella gestione forestale e nel paesaggio deve essere l’elemento dove poter implementare nuove misure all’interno del PNRR. In tutto questo il ruolo delle industrie di prima lavorazione gioca un compito fondamentale tanto nell’offrire opportunità lavorative, quanto di definizione di una nuova economia montana che sappia esternalizzare tutti i servizi offerti dalle foreste: ricreativo, turistico e produttivo.