È intervenuto anche il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, alla presentazione della Fondazione “Venezia capitale mondiale della sostenibilità” nella cornice della Sala del Consiglio, nel Palazzo della Prefettura a Ca’ Corner. Ha iniziato il suo discorso visibilmente emozionato, da veneziano, lanciando l’appello che il centro “ritorni ad essere città-mondo, ossia che rappresenta il mondo in un particolare momento della sua storia. Perché questa è la più antica città del futuro”.  

“Venezia ha rappresentato una sintesi straordinaria di ambiente ed economia. È sempre stata una realtà artificiale, in un ambiente artificiale: le lagune non resistono nel tempo, o diventano terra o mare. Qui non è stato così, grazie all’uomo e alla sua intelligenza”. Ha quindi ricordato il significato del Novecento per la città, con gli impianti industriali nel porto di Marghera che hanno portato cantieristica e chimica e le ricadute sociali: “Oggi pensiamo al futuro, Venezia non può essere un museo”. 

È quindi intervenuto sul tema del rifinanziamento della legge speciale per Venezia, chiesto dallo stesso sindaco Luigi Brugnaro, per 150 milioni di euro all’anno: “Ci stiamo lavorando, nei prossimi giorni ci saranno delle grosse e positive novità. Riguarderanno il futuro economico e sociale della città, inclusa la legge speciale. Nonché le grandi navi, l’Agenzia per Venezia e la strategia per il futuro”. Ha quindi applaudito il collega dell’Economia, Daniele Franco, per aver portato il G20 nella Laguna.