Le foreste custodiscono l’80% della biodiversità terrestre. A ricordarlo è il Pefc Italia, ente promotore della corretta e sostenibile gestione delle foreste, in occasione della Giornata mondiale della Biodiversità che si celebra il 22 maggio, proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare e celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992. Un tema, quello del rispetto e della difesa della biodiversità, che dopo più di un anno dall’inizio della pandemia, dovrebbe entrare in modo efficace nell’agenda politica.  

“Mai come negli ultimi 12 mesi ci si è resi conto dell’importanza di vivere in un ambiente sano che da una parte ci difenda da virus, cambiamento climatico e inquinamento, dall’altra ci permetta di godere della bellezza della natura”, dichiara Francesco Dellagiacoma, presidente del Pefc Italia all’Adnkronos. “L’Italia è un paese straordinario dal punto di vista naturalistico: grazie alla sua varietà climatica e stazionale, ha una copertura forestale molto diversificata dalle pinete litoranee alle foreste subalpine passando per le fasce intermedie”.  

Non sorprende quindi, sottolinea Dellagiacoma, “che le foreste in Italia e in tutta Europa siano dei grandi contenitori di biodiversità e di naturalità terrestre, vegetale, animale e di microrganismi e che costituiscano l’ossatura della rete della biodiversità europea Natura 2000 (di cui coprono 52%) e delle aree protette (75% dei parchi nazionali), rappresentando la casa e il rifugio di moltissime specie, circa l’80% di quelle conosciute”.  

“Le nostre foreste sono inoltre un ecosistema che, se gestito in modo corretto e sostenibile, fornisce anche i cosiddetti servizi ecosistemici legati al bosco: produzione di legno e prodotti selvatici, difesa dai rischi naturali, protezione del clima, della biodiversità e del ciclo dell’acqua, ma anche opportunità di ricreazione e incontro. – prosegue Dellagiacoma – È del resto ormai evidente che la gestione forestale sia fondamentale per la conservazione della biodiversità e del paesaggio: ne sono un esempio alcune delle foreste più celebrate d’Italia, come Paneveggio, Fiemme, Latemar, Tarvisio, val Visdende, Salbertrand, Camaldoli, frutto di una sapiente gestione conservativa che dura da secoli e che ha preservato questi patrimoni naturali nelle condizioni con cui li conosciamo oggi”. 

“In Italia la gestione sostenibile delle foreste e la biodiversità hanno un alleato in più: la certificazione Pefc, che garantisce il rispetto di rigorosi requisiti ambientali ma anche sociali per 900.000 ettari di boschi e foreste, cioè poco più dell’8,2% del nostro patrimonio forestale. Nelle prossime settimane, pubblicheremo un nuovo standard che abbraccerà temi come la biodiversità, l’assorbimento del carbonio e le funzioni turistiche e ricreative e costituirà da una parte una possibilità nuova per i proprietari forestali di certificare i servizi che la foresta, gestita in modo appropriato, offre alla società, dall’altra uno strumento di informazione e comunicazione per tutta la comunità, che consentirà di mettere al centro del dibattito attuale il ruolo e le funzioni che le foreste offrono”.