Sviluppare un progetto sperimentale per la produzione di idrogeno verde. Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, sigla un accordo con Rse, Ricerca sul Sistema Elettrico, società pubblica controllata dal Gse e specializzata nella ricerca nel settore elettro-energetico.
L’accordo della durata di 3 anni intende applicare le tecnologie dedicate alla produzione di idrogeno per rendere ancora più sostenibili i processi di economia circolare applicati al servizio idrico integrato nei 40 impianti di depurazione gestiti dall’utility lombarda.
“Ricerca e innovazione di Gruppo Cap si basano sull’assunto che l’acqua sia l’elemento che offre allo sviluppo dell’economia circolare le sfide più interessanti per convertire le materie di scarto in nuove risorse per la produzione: dai reflui si ottengono i fanghi di depurazione da cui si estraggono fosforo, azoto e biometano – commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap – Come dimostra la sua formula chimica, l’acqua è anche fonte di idrogeno, e in questo momento storico, non possiamo parlare di transizione energetica senza guardare a questa risorsa pulita come a uno degli strumenti più promettenti per potenziare il processo di decarbonizzazione. Anche in questa occasione Rse, con cui abbiamo già sviluppato una collaborazione di successo nel 2016, ci aiuterà a capire come possiamo capitalizzare questa nuova opportunità green”.
“Rse, società di ricerca di proprietà pubblica, cerca sistematicamente un rapporto di confronto e collaborazione con il sistema delle imprese, a garanzia di una corretta finalizzazione dei propri progetti e di una verifica della loro efficacia nelle condizioni reali. In questo caso, l’accordo con Cap consentirà di verificare la fattibilità e i potenziali benefici dell’impiego del ‘vettore idrogeno’ in uno specifico settore dei servizi di pubblica utilità, quello idrico, di rilevante importanza sul piano economico e ambientale, e nel quale esistono i presupposti per un risultato particolarmente positivo”, osserva Luigi Mazzocchi, direttore del Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di Rse.
L’attività di Rse è propedeutica, spiegano Cap e Rse in una nota congiunta, a sviluppare “tecnologie finalizzate alla produzione di idrogeno sugli impianti gestiti da Cap e a valutare l’efficacia e l’efficienza economica della produzione di idrogeno verde per rendere i depuratori-bioraffinerie ancora più circolari e ancora più votati alla sostenibilità ambientale”.
“L’immissione di idrogeno, prodotto dall’acqua, nel processo di produzione del biometano dai fanghi di depurazione consente di annullare quasi completamente l’emissione di CO2 nell’atmosfera – si legge – Ma la sfida sta proprio nello stabilire se Cap può sostenere il fabbisogno energetico, necessario per l’elettrolisi, processo di separazione dell’idrogeno e dell’ossigeno presenti nell’acqua, autoproducendolo con fonti rinnovabili (fotovoltaico, energia termoelettrica, ec…) e se tale processo produttivo possa essere replicato su scala industriale su tutti gli impianti dell’utility lombarda”.