Nel 2020, 2 miliardi di euro distribuiti sul territorio, 740 milioni di euro (+6%) le forniture locali, con un indotto occupazionale di 8.800 persone, di cui 864 svantaggiate; 100% energia elettrica rinnovabile per tutti i clienti residenziali; tra le prime 10 città in Italia per raccolta differenziata pro capite, quattro sono gestite da Hera; 93mila studenti coinvolti nelle attività di educazione ambientale. Sono alcuni dei dati contenuti nel Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Hera, che comprende anche gli obiettivi futuri: -37% le emissioni di gas serra al 2030, -25% di risparmio di consumi idrici interni al 2030, +300% la produzione di biometano al 2030. 

Al centro, creare valore assieme alle comunità servite. Il valore economico distribuito a lavoratori, azionisti, fornitori, pubblica amministrazione e comunità locale, che nel 2020 è stato di 2.118 milioni, di cui 740 a fornitori locali (+6% rispetto all’anno precedente, il 65% del valore complessivo delle forniture), generando un impatto occupazionale di oltre 8.800 lavoratori e consentendo l’inserimento di 864 persone svantaggiate attraverso le cooperative sociali; nel corso dell’anno sono state assunte dalla multiutility 584 persone e il 96,6% dei dipendenti del Gruppo ha contratti a tempo indeterminato.  

Il margine operativo lordo (Mol) derivante dalle attività del Gruppo che rispondono alle priorità dell’Agenda globale, in particolare agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, nel 2020 è salito a 420 milioni di euro, il 37% del complessivo (sarà il 50% nel 2024), suddiviso in tre ambiti: energia, ambiente, territorio (e impresa). 

Lavorare sull’energia per Hera significa anzitutto perseguire la neutralità di carbonio, con azioni che coinvolgono tanto il Gruppo quanto tutti gli attori che compongono la società, nell’interesse di un pianeta sempre più esposto ai cambiamenti climatici e le cui risorse naturali sono compromesse. Un esempio è l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra che Hera si è data, tra i più ambiziosi per un’azienda in Italia: il 37% in meno entro il 2030 rispetto al 2019, validato secondo i più rigorosi criteri scientifici dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative (SBTi).  

Nel complesso, le azioni intraprese dal Gruppo vanno dalla promozione dell’efficienza energetica alla transizione energetica e rinnovabili. Internamente alla multiutility, nel 2020 i consumi energetici sono calati del 6,2% sul 2013 (pari a 13.800 tonnellate equivalenti di petrolio) e l’83% dell’energia elettrica utilizzata è derivata da fonti rinnovabili. Inoltre, sono stati 7,8 milioni i metri cubi di biometano prodotti dalla trasformazione dei rifiuti organici nell’impianto a S. Agata Bolognese (Bo), il 20% in più rispetto all’anno precedente. Attraverso la realizzazione di nuovi impianti, l’obiettivo è produrre fino a oltre 30 milioni di metri cubi nel 2030. 

Per quanto riguarda il coinvolgimento dei clienti, anche nel 2020 la multiutility ha acquistato energia elettrica da fonte rinnovabile in quantità tale da coprire integralmente i consumi di tutte le famiglie clienti a mercato libero e punta ad arrivare nel 2030 al 45% di adesioni a offerte che includono servizi di efficienza energetica, supportandoli quindi nell’adozione di comportamenti virtuosi con offerte 100% green e strumenti per il contenimento dei consumi. 

Non meno sfidante la questione dell’ambiente, un fronte sul quale Hera opera per rigenerare le risorse naturali e chiudere il cerchio per promuovere un loro più efficace utilizzo. 

Nel 2020 è incrementata ulteriormente la raccolta differenziata, salita al 65,3% medio. Tra le migliori dieci città con più di centomila abitanti in Italia per raccolta differenziata pro capite, quattro sono gestite da Hera, Ferrara, Rimini, Modena e Ravenna, mentre se si considerano i capoluoghi di provincia con più di 300 mila abitanti, Bologna è la seconda migliore città (fonte Legambiente, Ecosistema urbano 2020). 

Per quanto riguarda l’acqua, per allungare la vita di ogni goccia e contrastare le situazioni di scarsità idrica, Hera da tempo promuove il riutilizzo delle acque in uscita dai depuratori: dal 5% riutilizzabile nel 2020 si conta di raggiungere nel 2030 un potenziale di riuso pari al 15% del totale. I consumi interni aziendali si sono ridotti del 12% negli ultimi anni, per arrivare al 25% nel 2030. Buone pratiche trasmesse anche all’esterno, come l’estensione a 145 mila clienti del Diario dei consumi, per supportare la riduzione di quelli domestici, e strumenti analoghi messi a disposizione delle imprese idroesigenti. 

Hera opera sul territorio per abilitare la resilienza e innovare, in una logica di adattamento volta a garantire, tra le altre cose, la continuità dei servizi e la disponibilità delle risorse, attraverso l’infrastrutturazione delle aree servite con impianti intelligenti e reti sensibili e puntando sulla digitalizzazione per ridurre l’impronta ambientale di tante attività. 

Nel 2020 è quindi proseguito il percorso per rendere sempre più digitali anche i clienti e oltre il 34% riceve la bolletta elettronica. Il Gruppo è da sempre attento anche alla promozione dell’educazione ambientale e nel 2020 ha coinvolto 93mila studenti in attività gratuite riconvertite in forma digitale per poter essere fruite anche in modalità dad.  

Per la prevenzione del rischio siccità, si è conclusa l’analisi sulle rotture delle condotte idriche, che ha permesso di approfondire lo sviluppo di algoritmi predittivi per orientare con sempre maggiore efficacia la ricerca delle perdite e i rinnovi della rete. Nell’arco di alcuni anni, inoltre, verranno introdotti sistemi innovativi di regolazione della pressione che renderanno ancora più resilienti le reti idriche del Gruppo alle sollecitazioni ambientali: protagoniste saranno le Smart water grid, che permettono un controllo attivo da remoto sulla rete. Infine, sono in fase di sperimentazione sistemi capaci di auto-apprendere e di regolare in modo ottimale la pressione del sistema.